2011-04-08 16:04:01

Vittime nelle proteste in Siria e Yemen


Nello Yemen, continuano le manifestazioni di protesta per chiedere le dimissioni del presidente, Ali Abdullah Saleh, che ha respinto l’offerta di mediazione dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo. La proposta prevedeva la consegna del potere ad un Consiglio tribale provvisorio, che successivamente avrebbe dovuto nominare un governo di unità nazionale prima delle elezioni. A Taiz, nel sud del Paese, la polizia ha sparato sui manifestanti uccidendone almeno due. Intanto, in Siria, altro Stato scosso recentemente da proteste antigovernative, il presidente Bashar al Assad ha concesso la naturalizzazione a circa 300 mila curdi che popolano il nordest, chiudendo un contenzioso che durava da oltre 50 anni. L’opposizione ha indetto una nuova giornata di mobilitazione in coincidenza con il venerdì di preghiera. A Deraa, le forze dell'ordine hanno sparato sui dimostranti: almeno sette i morti.

Bahrein
E’ tornato in edicola ‘Al Wasat’, il maggiore quotidiano dell’opposizione in Bahrein, sospeso per aver pubblicato – secondo le autorità – notizie “false” basate su fatti “mai accaduti”. Il nuovo direttore, Obaidli Al Obaidli, sostituirà Mansur Al Jambri, che era alla guida del quotidiano dalla sua fondazione nel 2003. Durante gli scontri di metà marzo, le tipografie di Al Wasat erano state danneggiate da uomini armati che ne avevano bloccato la stampa.

I Paesi del Golfo denunciano ingerenze iraniane
Gli Stati membri del Consiglio di cooperazione per gli astati arabi del Golfo – Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi, Kuwait, Oman e Qatar – hanno denunciato “le ingerenze flagranti” dell’Iran per destabilizzare la regione, “seminando tensione tra i cittadini di confessioni diverse”. In particolare, i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo accusano Teheran di dirigere una rete di spionaggio in Kuwait e di aver alimentato le proteste in Bahrain, da parte di cittadini sciiti, contro la dinastia regnante sunnita degli Al Khalifa.

Egitto, Mubarak sarà interrogato dalla procura
La procura generale interrogherà nei prossimi giorni il deposto presidente egiziano, Hosni Mubarak, ed i suoi familiari nell’ambito dell’inchiesta sulle ricchezze accumulate dalla famiglia nei trent’anni in cui è stato al potere. I magistrati hanno deciso di tenere gli interrogatori nel palazzo presidenziale di Sharm el-Sheikh, accanto alla residenza dove vive attualmente l’ex raìs.

Sventato attacco suicida in Giordania
Le forze dell’ordine hanno sventato un attacco suicida contro la sede del Fronte di Azione Islamica (Fai), braccio politico dei Fratelli Musulmani giordani. Lo riferiscono fonti locali, secondo le quali la polizia ha arrestato un uomo con indosso una cintura esplosiva che aveva minacciato di farsi esplodere all’interno dell’edificio. Nessuno è rimasto ferito e l’attentatore è stato consegnato alla giustizia.








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