India. Lotta alla corruzione: i cristiani in prima linea
I cristiani dell’India sono in prima linea nella lotta alla corruzione, che sta coinvolgendo
larghi settori della società civile indiana. I vescovi a livello istituzionale e i
fedeli a livello di base, stanno partecipando attivamente al dibattito che in questi
giorni attraversa la nazione, sull’approvazione di una specifica legge contro la corruzione,
chiamata “Lokpal Bill”. In questo delicato passaggio della vita politica nazionale,
le Chiese cristiane dell’India hanno parlato con una sola voce, attraverso il “National
United Christian Forum” (NUCF), che include la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti
ed evangeliche. Mons. Vincent Concessao, arcivescovo di Delhi e portavoce del NUCF,
spiega in una nota inviata a Fides le ragioni dell’impegno dei cristiani in questa
campagna. “Le popolazioni più colpite dalla corruzione sono i poveri, perché la corruzione
non solo rende loro inaccessibili i servizi pubblici ma non consente nemmeno di realizzare
le politiche necessarie alla loro promozione sociale”. Inoltre i cristiani dell’India
intendono immettere in questa campagna motivazioni morali che vengono dalla fede cristiana:
“la Bibbia condanna la corruzione – prosegue l’arcivescovo – perché essa impedisce
all’uomo di vedere cosa è giusto e rovina la causa degli innocenti”. Secondo il Forum,
urge anche rivedere il sistema legale e penale, oggi del tutto inadeguato, per condannare
quanti si macchiano del reato di corruzione, per far sì che tale reato non resti impunito,
soprattutto nell’opera dei funzionari pubblici. Per questo, afferma mons. Concessao,
il NUCF e tutti i cristiani dell’India alzeranno la voce e si leveranno in piedi contro
la corruzione”, per costruire una società più giusta e fraterna. Secondo un rapporto
inviato a Fides dall’istituto “Political & Economic Risk Consultancy” (PERC), che
ha sede a Hong Kong, l’India è fra i paesi più corrotti dell’Asia. Con un indice di
8,67 (l’indice peggiore è 10), l’India, secondo il PERC, è accanto a nazioni come
Filippine (8.9), Indonesia (9.25) e Cambogia (9.27). Il governo indiano è stato scosso
nei mesi scorsi da diversi scandali di corruzione. Il 30 gennaio una rete di movimenti
e associazioni della società civile indiana ha indetto una grande “Marcia anti-corruzione”
a cui hanno aderito aderito personalità di rilevo del mondo della cultura, della politica,
dell’economia, delle diverse comunità religiose.