Congo: l'impegno dei cattolici in politica per il bene comune
Il senso della responsabilità e il comune impegno nella lotta alla corruzione: sono
le sfide alle quali sono chiamati a rispondere i politici cattolici nella Repubblica
Democratica del Congo, protagonisti del V Atelier National des Acteurs Politiques
Catholiques, l’incontro nazionale promosso nei giorni scorsi a Kinshasa dalla Commissione
episcopale per l’apostolato dei laici. L’evento, che come riferisce l’Osservatore
Romano, ha riunito oltre 300 rappresentanti di vari organismi laici e religiosi, ha
costituito l’occasione per ribadire come il contributo al bene comune e la lotta alla
corruzione siano l’orizzonte primario al quale guardare per superare le contrapposizioni
che hanno segnato per lungo tempo la storia del Paese. «Partecipare alla costruzione
di una società innamorata di giustizia e di pace e dove il bene comune e la dignità
umana trovino rispetto» è l’indicazione emersa in occasione del’incontro, caratterizzato
in apertura e in conclusione dalla celebrazione della messa presieduta dal vescovo
ausiliare di Kinshasa, Edouard Kisonga. La libertà di coscienza e il diritto al voto,
è stato osservato, rappresentano la base privilegiata sulla quale sperimentare questa
partecipazione. Il segretario della Commissione episcopale per le questioni giuridiche,
padre George Kalenga, ha sottolineato «che dalla combinazione della libertà di coscienza
e della responsabilità, che deriva l’esigenza della partecipazione dei cittadini nel
contesto delle elezioni e della democrazia». Gli attori politici hanno inoltre ribadito
il loro impegno collettivo e individuale nel contrastare la diffusione della corruzione,
considerata come una vera e propria piaga sociale. Il segretario della Commissione
episcopale per l’apostolato dei laici, padre Ambroise Mutshembe, ha rilevato «che
la corruzione contribuisce a far perdere alla persona la propria identità e a generare
la violenza». La corruzione poi, come fenomeno che altera i valori fondamentali, paralizza
anche tutti gli sforzi di riforma politica, economica, sociale e morale. In occasione
delle celebrazione del 50° anniversario dell’indipendenza della Repubblica Democratica
del Congo, i vescovi avevano raccomandato nel loro messaggio proprio il contrasto
alla corruzione come un’azione fondamentale in politica. I presuli, fra l’altro, hanno
auspicato che «i ruoli di comando siano attribuiti a persone sulla base dei loro meriti,
della loro competenza o esperienza; persone decise a resistere alla corruzione, al
nepotismo, al favoritismo e al clientelismo. Impegnarsi in politica significa impegnarsi
a servire e la politica non può in alcun caso essere ridotta a una corsa agli onori
e al denaro».