2011-04-07 15:08:03

Conferenza a Roma su “Wiktoria e Jerzy Ulma: la testimonianza dell’amore fino al martirio”


“Wiktoria e Jerzy Ulma: la testimonianza dell’amore fino al martirio”: è il tema della conferenza che lo storico polacco Mateusz Szpytma tiene oggi presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia della Lateranense (ore 17.00). La riflessione si colloca nell’ambito del ciclo “Profili di santità coniugale”, dedicato dall’Istituto a coppie di sposi che hanno testimoniato in modo speciale l’amore di Dio attraverso la loro unione fedele e l’esemplarità della vita. A costituire il quadro storico degli eventi trattati è l’occupazione tedesca della Polonia nella Seconda Guerra Mondiale e quanto avvenne il 24 marzo 1944 nel villaggio di Markowa, nella Polonia sudorientale. Al tempo della Seconda Repubblica Polacca (1918-1939), la località era abitata da alcune migliaia di persone, con un centinaio di ebrei; grazie ad un movimento rurale particolarmente attivo e dinamico, nel territorio poté formarsi un’élite agricola aperta al mondo esterno, che seppe adottare tecniche moderne in agricoltura, mantenendosi ben ancorata alla fede cattolica e ai valori evangelici. In questo ambiente crebbero Józef Ulma e Wiktoria Niemczak, dal cui matrimonio celebrato nel 1935 nacquero sei figli. Mentre il capo famiglia si dedicava al lavoro agricolo, partecipando inoltre attivamente alla vita delle organizzazioni cattoliche locali, Wiktoria era assorbita dalla cura dei figli e della casa. Di fronte all’infuriare alla violenza antisemitica dei nazisti, alcune famiglie del villaggio, tra cui gli Ulma, si impegnarono a nascondere gli ebrei, nonostante il divieto nazista e la punizione con la morte dei “colpevoli”. Denunciati probabilmente da un poliziotto ucraino, Józef e Wiktoria - prossima a dare alla luce il settimo figlio - con i loro bambini e con gli ebrei che avevano accolto in casa furono uccisi dalla polizia militare tedesca il 24 marzo 1944. Alla coppia vene concesso nel 1995 il titolo di “Giusto tra le Nazioni” dallo Stato di Israele; alcuni anni più tardi, nel 2003, la Chiesa Cattolica avviava la causa di Beatificazione della famiglia Ulma. (M.V.)







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