2011-04-06 10:53:22

SUD AFRICA: I leader cristiani preoccupati dalle crescenti tensioni sociali nel Paese che rischiano di degenerare come in Nordafrica


CAPE TOWN, 4 aprile 2011
I leader cristiani sudafricani sono preoccupati dal riaccendersi nel Paese delle tensioni sociali, sfociate nelle passate settimane in violenti scontri in cinque province. Gli ultimi incidenti in ordine di tempo si sono verificati il 30 marzo a Zandspruit, una delle tante baraccopoli alla periferia di Johannesburg, dove la polizia ha sparato pallottole di gomma contro i residenti che manifestavano per chiedere servizi come l’acqua potabile e l’elettricità. I tafferugli hanno causato diversi feriti tra i manifestanti e uno tra i poliziotti. In una dichiarazione, il Consiglio Sudafricano della Chiese (Sacc), di cui fa parte anche la Conferenza dei vescovi cattolici del Sudafrica (Sacbc), ammonisce che il moltiplicarsi di questi scontri è un campanello di allarme che dovrebbe indurre la classe dirigente del Paese a prendere le misure necessarie perr risolvere i problemi, pena l’esplosione di rivolte analoghe a quelle in atto in Nord Africa. “Queste reazioni violente dettate dall’esasperazione creata dalla mancanza di servizi sociali - si legge nella nota ripresa dall’agenzia Cisa - sono un brusco avvertimento per le autorità e danno un’idea di come la situazione possa degenerare se gli amministratori locali e i partiti politici continuano ad ignorare i bisogni della gente. È sempre più evidente ormai – continua il testo - che dove le autorità locali sono assenti e non sono in grado di garantire i servizi minimi alle comunità, la gente adesso manifesta in modo violento la propria rabbia”. Secondo i leader cristiani sudafricani, le proteste sono anche un segnale della crescente insoddisfazione degli elettori per i candidati presentati dal partito di maggioranza, l’African National Congress, alle prossime elezioni amministrative a maggio. Essi invitano quindi i partiti a una maggiore democrazia interna nella scelta dei propri leader”. In conclusione, la nota chiede, da un lato, alle forze dell’ordine di astenersi dall’uso eccessivo della forza, e, dall’altro, alla popolazione di evitare il ricorso alla violenza per affermare le proprie ragioni. Infine un appello alle autorità a non sottovalutare i reali bisogni della gente: “Non è giusto – affermano i leader cristiani - che la maggior parte dei servizi sociali vengano elargiti solo per avere voti. Siamo convinti che le comunità abbiano diritto a questi servizi e che quindi nel concederli il Governo non stia facendo loro alcun piacere, ma semplicemente adempiendo al mandato che gli è stato conferito”.
(Cisa – ZENGARINI)







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