È stato questo
il grido che gli aquilani hanno rivolto ail presidente Napolitano al termine della
cerimonia nella Basilica di Collemaggio in memoria delle 309 vittime del terremoto
che alle 3.32 di due anni fa colpì L'Aquila e l'Abruzzo. Sul sagrato della chiesa
sventrata dal sisma l'incontro del Capo dello Stato con chi ha perduto familiari e
amici in quel 6 aprile de 2009. Nella notte migliaia di fiaccole in corteo avevano
attraversato il centro storico del capoluogo ancora lontano dalla rinascita. Ad accompagnarle
il gonfalone de L'Aquila e la bandiera del Giappone, la nazione da poco colpita da
un violento sisma, intervenuta con aiuti economici nella ricostruzione della città
abruzzese. Intanto, per l'autorità di vigilanza sui contratti pubblici, l'organo che
controlla la trasparenza degli appalti, non appare giustificato il protrarsi di procedure
emergenziali in relazione al tempo ormai trascorso dall’evento sismico. Il rischio
è che gli appalti della ricostruzione vadano ad un ristretto numero di società a costi
sempre più elevati.