2011-04-06 14:54:40

Costa d’Avorio: bombe sul palazzo di Gbagbo. Il nunzio: pregate per la pace


Si stanno vivendo ore decisive in Costa d’Avorio. Quella che potrebbe essere l’ultima battaglia si sta combattendo ad Abidjan, dove le milizie del presidente eletto, Alassane Ouattara, stanno assediando la residenza del presidente uscente, Laurent Gbagbo, irriducibile nel non voler lasciare il potere. Ieri si era diffusa la notizia della resa di Gbagbo. Poco dopo è arrivata la smentita da parte dello stesso capo di Stato uscente, che ha dichiarato di non riconoscere la vittoria del suo avversario e di voler resistere ad oltranza nel suo bunker. Ma che cosa sta lasciando questa guerra alla Costa d’Avorio? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Celestin Gnonzion, docente universitario, raggiunto telefonicamente ad Abidjan:RealAudioMP3

R. – La guerra lascia tante vittime. Questi ultimi bombardamenti hanno ucciso tante persone, soprattutto civili. E questi quattro mesi della crisi elettorale hanno creato veramente una divisione nella popolazione. Quindi, la cosa urgente è quella di lavorare per il consolidamento del tessuto sociale e la creazione di condizioni per una vera pace tra gli ivoriani.

D. – E la guerra ha provocato anche un grave problema umanitario: si parla di 500 mila persone che sono fuggite dalle violenze e che però hanno bisogno di beni di prima necessità...

R. – Sì, tante persone sono scappate nei Paesi vicini. Anche noi, che ci troviamo ad Abidjan, da una settimana non abbiamo più da mangiare; ci sono quartieri dove non c’è più acqua, non c’è più corrente. Non sappiamo chi ci aiuterà, chi darà soluzioni concrete a questa crisi umanitaria.

D. – Come immagina lei il prossimo futuro della Costa d’Avorio?

R. – La prima cosa è che i prossimi cinque anni di governo siano un tempo per consolidare la pace, creare le condizioni per una serena convivenza in Costa d’Avorio. C’è una grande divisione oggi tra la popolazione e le etnie delle varie regioni. Quindi, la cosa urgente da fare è creare una commissione di riconciliazione, per dirsi la verità, per poterci guardare come fratelli e vivere insieme in pace. (ap)

E dopo l’appello del Papa per la Costa d’Avorio, ascoltiamo il nunzio apostolico nel Paese, mons. Ambrose Madtha, raggiunto telefonicamente ad Abidjan da Hélène Destombes:RealAudioMP3

R. - Nous demandons des prières…
Noi chiediamo a tutti di pregare perché il Signore - ancora una volta - ci doni la pace, quella pace che desideriamo ormai da otto anni e particolarmente in questi ultimi quattro mesi. Tutti dobbiamo lavorare per la pace: solo il dialogo ci può aiutare a raggiungere la riconciliazione. Chiediamo a tutta la popolazione di riconciliarsi e di avere il coraggio del perdono reciproco. Ancora una volta ringraziamo il Papa per il grande gesto che ha compiuto rivolgendoci un appello così pressante e ringraziamo tutte le chiese per aver pregato per noi. (mg)







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