Una grande manifestazione di fede: così, il cardinale Vallini alla conferenza stampa
sui preparativi per la Beatificazione di Papa Wojtyla
Procedono febbrili i preparativi per la cerimonia di Beatificazione del Servo di Dio
Giovanni Paolo II. Per fare il punto sugli eventi, in programma a Roma dal 30 aprile
al 2 maggio, la Sala stampa vaticana ha ospitato stamane un incontro con gli operatori
dell’informazione, accolti dal direttore padre Federico Lombardi. Ad illustrare anzitutto
le attese spirituali di questa grande manifestazione di fede è stato il cardinale
vicario Agostino Vallini. Il servizio di Roberta Gisotti:
“I santi
sono il Vangelo incarnato” e Giovanni Paolo II ha mostrato una “gigantesca personalità”,
anzitutto - ha sottolineto il cardinale Vallini – “nell’aver centrato tutta la sua
vita nella fede in Dio”:
“Una fede forte e coerente libera da paure
e compromessi, testimoniata sempre fino all’ultimo respiro”.
“Una
fede tradotta in amore per gli uomini”:
“Con una preferenza per
i poveri, i piccoli, i malati, i rifiutati dalla società”.
Si è
speso per “la difesa dell’uomo e della sua dignità”:
”Prendendo posizione
con coraggio e alzando la voce in sua difesa”.
Ha parlato molto
“con il suo silenzio”:
“Il suo volto segnato dalla malattia e dal
dolore ha svelato la grandezza e il valore della persona umana anche in una situazione
di estrema debolezza, fino all’ultimo giorno. Ci ha insegnato a morire e quindi a
vivere, in un momento in cui è acceso – anche nel nostro Paese – un dibattito pubblico
sul “fine vita”, la testimonianza di Giovanni Paolo II deve farci riflettere. Infine,
è stato il grande difensore della pace in contesti così complessi, così diversi, nella
seconda metà del ‘900 e nel primo decennio del 2000”.
In sintesi
- ha osservato il porporato - Giovanni Paolo II ha sentito il mondo intero “come il
suo spazio di vita e di missione.” Il cardinale Vallini ha anche svelato di aver personalmente
presentato alla Santa Sede - in qualità di ordinario della diocesi di Roma, promotrice
della Causa di Beatificazione – un’istanza per rendere obbligatoria ogni anno la memoria
liturgica di Giovanni Paolo II, in un giorno ancora da fissarsi.
Tre
le giornate di celebrazione, ricche di occasioni di preghiera, raccoglimento, incontri
e scambio di esperienze di fede, come ha spiegato mons. Marco Frisina, direttore dell’Ufficio
Liturgico del Vicariato di Roma, la Veglia ospitata al Circo Massimo la sera di sabato
30 aprile con inizio alle 21, divisa in due momenti di celebrazione della memoria
e dei misteri del Rosario, in collegamento con cinque Santuari mariani sparsi nel
mondo con diverse intenzioni di preghiera: dalla Divina Misericordia a Cracovia in
Polonia, per i giovani; da Kawekamo in Tanzania, per le famiglie; da Notre Dame du
Lebanon in Libano, per l'evangelizzazione; dalla Basilica di Santa Maria di Guadalupe
in Messico, per la speranza e la pace; e dal Santuario di Fatima, per la Chiesa. Conclusa
la Veglia sarà possibile pregare in diverse altre chiese aperte al culto l’intera
notte (S. Agnese in Agone a Piazza Navona, S. Marco al Campidoglio, S. Anastasia,
Santissimo Nome di Gesù all’Argentina, S. Maria in Vallicella, S. Giovanni dei Fiorentini,
S. Andrea della Valle, S. Bartolomeo all’isola). All’indomani, primo maggio domenica
della Divina Misericordia la solenne Messa di Beatificazione alle 10 in Piazza San
Pietro, presieduta da Benedetto XVI e concelebrata dal collegio cardinalizio. Nel
pomeriggio sarà poi possibile venerare il corpo del Beato Giovanni Paolo II nella
Basilica vaticana nel luogo dove è stato già esposto nei giorni dopo la sua morte.
Infine, lunedì 2 maggio Messa di ringraziamento ancora in piazza San Pietro alle 10.30
presieduta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Ad illustrare
l’organizzazione logistica degli eventi, ospitalità, trasporti, ristorazione è stato
don Cesar Atuire, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi, che ha
parlato di 300 mila partecipanti, anche se in molti prevedono oltre un milione di
pellegrini in arrivo a Roma. Tutti i particolari sono sul sito , in cinque diverse
lingue. Riguardo le spese di organizzazione, il cardinale Vallini ha chiarito ai giornalisti
che è stato deciso di non chiedere nulla alle istituzioni dello Stato, visto il difficile
momento economico del Paese, salvo naturalmente i servizi pubblici. Si provvederà
quindi con le banche, gli sponsor e in proprio.