2011-04-05 16:22:34

Costa d'Avorio: Onu e Francia intervengono militarmente ad Abidjan


“Siamo intervenuti a protezione dei civili”. Così, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che ieri ha dato il via ai raid militari in Costa d’Avorio. Obiettivo dichiarato: neutralizzare le armi pesanti utilizzate contro la popolazione dai fedelissimi di Laurent Gbagbo, il presidente uscente che si rifiuta di lasciare il potere. Ma intanto ad Abidjan si acuisce l’emergenza umanitaria, con gli ospedali al collasso e migliaia di persone bloccate in casa. Per gli ultimi aggiornamenti sentiamo Marco Guerra:RealAudioMP3

Il presidente uscente Gbagbo, asserragliato nella sua roccaforte ad Abidjan, ''non pensa al momento'' alla resa. Lo ha affermato il portavoce del suo governo, smentendo le voci circolate in mattinata circa l’apertura di un negoziato per il trasferimento dei poteri al presidente eletto Ouattara, riconosciuto dalla comunità internazionale. L’intervento militare della comunità internazionale scattato ieri non piega dunque la strenua resistenza di Gbagbo e suoi fedelissimi che affermano di controllare ancora il palazzo presidenziale e la caserma di Abidjan, principale città del Paese africano, dove, in mattinata, sono proseguiti i combattimenti con colpi di artiglieria pesante. Intanto, però, si segnalano le prime defezioni tra gli esponenti del vecchio governo: il ministro degli Esteri ha cercato rifugio nell'ambasciata francese. E il presidente uscente resta comunque braccato dalle forze leali Ouattara che circondano la sua residenza e contano sull’appoggio degli elicotteri della missione Onu e di quella francese che ieri hanno colpito due basi delle milizie di Gbagbo con l’obiettivo di neutralizzare le armi pesanti utilizzate contro i civili. Secondo il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, l'operazione militare è in linea con “la risoluzione 1975 del Consiglio di Sicurezza” e si è resa necessaria dopo che le forze di Gbagbo ''hanno preso di mira il quartier generale dell'Onu in Costa d'Avorio all'hotel Sebroko”. Le Nazioni Unite esprimono inoltre grande preoccupazione per la situazione umanitaria ad Abidjan. ''Molti ospedali non sono in grado di funzionare'', ha affermato la portavoce dell'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli affari umanitari. “Le ambulanze non possono girare – ha aggiunti l’esponente dell’Onu - ed i cadaveri sono lasciati nelle strade più' giorni''.







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