Benedetto XVI all’Angelus ricorda Giovanni Paolo II, “grande pontefice e testimone
di Cristo”
Benedetto XVI, all’Angelus, rende omaggio a Giovanni Paolo II, “grande Pontefice e
Testimone di Cristo”. Quindi l’invito rivolto a tutti i fedeli raccolti, numerosissimi
oggi in Piazza San Pietro, a sperimentare il dono della benevolenza di Dio nel tempo
quaresimale. Nell’incontro con Cristo – ha ricordato il Papa - troviamo infatti “la
forza per vincere il male e operare il bene” Il servizio di Roberta Gisotti:
Il pensiero
di Benedetto XVI è corso all’“amato predecessore”, all’indomani della ricorrenza del
sesto anniversario della morte di Giovanni Paolo II, in vista della sua beatificazione
il prossimo primo maggio. Per questo ha spiegato il Papa “non ho celebrato la tradizionale
Messa di suffragio, ma l’ho ricordato con affetto nella preghiera, come penso tutti
voi”.
“Mentre, attraverso il cammino quaresimale, ci prepariamo
alla festa di Pasqua, ci avviciniamo con gioia anche al giorno in cui potremo venerare
come Beato questo grande Pontefice e Testimone di Cristo, e affidarci ancora di più
alla sua intercessione”.
Quindi l’invito del Papa a “sperimentare
il dono della benevolenza del Signore nei nostri confronti” nel “particolare tempo”
quaresimale “di grazia”. Richiamando il tema della gioia nel Vangelo odierno, nel
quale Gesù guarisce un uomo cieco dalla nascita, Benedetto XVI ha evidenziato “come
una persona semplice e sincera, in modo graduale, compie un cammino di fede: in un
primo momento incontra Gesù come un ‘uomo’ tra gli altri, poi lo considera un ‘profeta’,
infine i suoi occhi si aprono e lo proclama ‘Signore’. Al contrario i farisei non
vogliono accettare il miracolo, mentre la folla resta distante e indifferente e gli
stessi genitori del cieco sono vinti dalla paura del giudizio degli altri. “Anche
noi a causa del peccato di Adamo siamo nati ‘ciechi’, ma nel fonte battesimale siamo
stati illuminati dalla grazia di Cristo”. Se “il peccato aveva ferito
l’umanità destinandola all’oscurità della morte”, “in Cristo risplende la novità della
vita e la meta alla quale siamo chiamati”, ha sottolineato ancora il Papa. Dalla fede
“riceviamo la forza per vincere il male e operare il bene”.
“Infatti
la vita cristiana è una continua conformazione a Cristo, immagine dell’uomo nuovo,
per giungere alla piena comunione con Dio”.
Gesù “‘luce del mondo’”,
“che continua a rivelare nella complessa trama della storia quale sia il senso dell’esistenza
umana”.
“Quando la nostra vita si lascia illuminare dal mistero
di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la
piena realizzazione”.
Infine l’esortazione: “in questi giorni che
ci preparano alla Pasqua ravviviamo in noi il dono ricevuto nel Battesimo”:
“Quella
fiamma che a volte rischia di essere soffocata, alimentiamola con la preghiera e la
carità verso il prossimo”.