Lampedusa. Al via i trasferimenti: tutte le regioni coinvolte tranne l'Abruzzo
Sono circa 3.700 gli immigrati presenti attualmente a Lampedusa, dopo i trasferimenti
avvenuti con le prime navi e con due ponti aerei. Il dato e' stato fornito dal sindaco
dell'isola, Bernardino de Rubeis. Il ministro dell’Interno Maroni ha detto che tutti
gli immigrati presenti sull’isola saranno trasferiti entro sabato. E dal Consiglio
dei ministri arriva l’ok al trasferimento dei profughi in tutte le regioni italiane,
tranne l'Abruzzo''. Lunedì il premier Berlusconi sarà a Tunisi. Massimiliano Menichetti:
E’
ancora giallo sugli undici migranti che, secondo sette profughi soccorsi ieri nelle
acque di Lampedusa, sarebbero annegati nel canale di Sicilia, tra loro ci sarebbe
anche un bambino. Sulla situazione nell’isola, Paolo Ondarza ha intervistato
il parroco della chiesa di San Gerlando, don Stefano Nastasi:
R.
– Tra la gente c’è un po’ più di tranquillità. E’ chiaro che è stato un elenco di
promesse, quello che il presidente del Consiglio ha fatto ieri. Staremo a vedere da
qui al prossimi giorni quali di queste promesse saranno mantenute. Riguardo al trasferimento
dei migranti, qualcosa si va muovendo: di questo ci rendiamo conto direttamente. Di
sicuro questo aiuta a far scemare la tensione all’interno della comunità – anche tra
i tunisini …
D. – Ma oggi qual è la situazione, esattamente?
R. – Il
numero è diminuito: questo noi già l’abbiamo notato, perché in giro ci sono meno ragazzi
della Tunisia. Per quanto ne sappiamo noi, qui, ne son partiti già duemila. Quindi,
questa folla di giovani che si trovava a girovagare per il paese va diminuendo. Questo
ci aiuta anche ad intervenire meglio, per quanto ci è possibile, nei bisogni primari
dei ragazzi rimasti.
D. – Ieri, tra l’altro, l’Oms insieme al ministero della
Salute, hanno diffuso l’allarme per possibili malattie infettive …
R. – Per
quello che noi conosciamo qui, a livello locale dalle Asl, allo stato attuale c’è
il rischio ma non vi sono contagi.
D. – Nelle ultime ore, tra l’altro, c’è
stato anche un botta e risposta tra il ministro degli Esteri Frattini e l’Unione Europea
su chi sia responsabile della situazione a Lampedusa...
R. – Noi prendiamo
atto sicuramente di una gestione fallimentare dell’emergenza a Lampedusa; prendiamo
atto di una mancanza di una politica sull’immigrazione a livello europeo. Più di questo,
non possiamo dire. Per il resto, penso che al di là delle chiacchiere e degli scontri,
serva un impegno fattivo del nostro governo, come anche serve a livello europeo di
agire al più presto perché di sicuro si tratta di una problematica che non finisce
così. Nei mesi prossimi gli sbarchi continueranno ed è opportuno che l’Europa prenda
atto di questo, seriamente porti avanti una politica che allo stato attuale, non
c’è.
D. – Come parroco dell’isola, c’è un appello che vuole levare dai nostri
microfoni?
R. – L’appello è quello di incarnare la Parola di San Paolo, cioè
“portate gli uni i pesi degli altri”. E’ un appello a sopportare insieme a noi questo
peso, a non lasciarci soli. (gf)
Oggi l’Unione Europea fa sapere che si sta
lavorando per attivare la solidarietà e ridistribuire i rifugiati che arrivano dal
Nord Africa. L’Ue precisa anche che la “vasta maggioranza delle persone che arrivano
a Lampedusa” è tunisina ed è composta “potenzialmente da migranti economici”, “solo
il 15-20% ha la tendenza a chiedere asilo”. Intanto, in seguito all’accordo di ieri
tra Governo e Regioni sulla distribuzione dei profughi nel territorio nazionale, la
Calabria si dice pronta ad accogliere 1800 migranti, mentre il Veneto fa sapere che
aprirà le porte solo ai rifugiati provenienti da zone di guerra. Tensione a Manduria
in Puglia: la tendopoli allestita per l’emergenza rischia il collasso e per questo
si sono dimessi prima il sottosegretario all’interno Mantovano, poi il sindaco del
centro in provincia di Taranto.