Francia: a Lille ciclo d’incontri sulla famiglia, organizzati dalla Chiesa
Proporre misure efficaci ed intraprendere iniziative di solidarietà volte a sostenere
la famiglia, sempre più minacciata dalla società di oggi; diffondere la solidarietà
e l’amore per il prossimo; supportare le attività dei movimenti cattolici all’interno
della Chiesa. Questi, in sintesi, gli argomenti principali discussi nel corso di un
Convegno sulla famiglia dal titolo: “Famiglia, l’arte di vivere la solidarietà”, svoltosi
a Lille, alla presenza di mons. Jean-Charles Descubes, arcivescovo di Rouen e presidente
del Consiglio famiglia e società della Conferenza episcopale francese, di mons. Laurent
Ulrich, arcivescovo di Lille e vice presidente della Conferenza episcopale, e di Monique
Baujard, direttrice del Servizio nazionale famiglia e società. Il Convegno di Lille
– di cui riferisce L’Osservatore Romano - fa parte di un ciclo di incontri promosso
dalla Conferenza episcopale francese. Nei mesi scorsi a Bordeaux sono state affrontate
le problematiche all’interno della vita di coppia e alle soluzione da intraprendere
nelle crisi familiari. Il 14 maggio prossimo, invece, a Strasburgo, si discuterà dell’importanza
dell’educazione e dell’istruzione scolastica all’interno della famiglia. “La società
nella quale viviamo - ha spiegato nel corso del suo intervento mons. Ulirich, vice
presidente dei vescovi francesi - valorizza all’eccesso, nonostante i sondaggi, i
problemi e le inevitabili questioni relative alla famiglia. L’invito a questo convegno
evoca sommariamente tutti problemi che si presentano. E noi teniamo conto in particolare
delle conseguenze dei cambiamenti sociali e culturali: il legame è insidiosamente
messo in discussione. Sono noti diversi aspetti: la privatizzazione dei comportamenti
e l’individualismo, l’organizzazione differente del lavoro e del tempo ad essa dedicato
con le loro ripercussioni sui momenti di svago, le crisi della trasmissione e dell’educazione,
le ragion d’essere del matrimonio e della procreazione scosse dalla bioetica e dalle
influenze culturali. La famiglia - ha spiegato l’arcivescovo di Lille - può essere
un luogo d’apprendimento della vita sociale. Essa è, per esempio, una parte della
società economica nella quale si vivono i cambiamenti non-mercificati; tranne, si
sa, nei casi scandalosi riportati regolarmente dalle cronache in cui si vedono famiglie,
bambini tra di loro, coniugi contro i propri figli in una vera guerra economica. Ma
spesso le famiglie - ha aggiunto il presule - sono il luogo di apprendimento del dono,
della gratuità. E se il Papa, nella sua ultima Enciclica, sottolinea con fermezza
il ruolo della gratuità nella stessa vita economica, compreso il cuore del settore
merceologico, è probabilmente nella vita familiare che se ne può scoprire l’ispirazione.
La famiglia è chiaramente il luogo di apprendimento della fraternità e del perdono.
Quando si parla della fraternità, dell’appello rivolto a tutti gli uomini a considerare
i loro simili come fratelli, quando Charles de Foucauld aveva scelto di chiamarsi
‘Fratello universale’, è evidente nell’esperienza familiare che lo si va a cercare”.
Mons. Ulrich ha sottolineato l’importanza dei movimenti cattolici. “Bisogna dire che
ci sono ancora movimenti e associazioni, in particolare nell’ambito dell’educazione
e dell’animazione, che sono sostenuti da famiglie e gruppi di famiglie, all’interno
della Chiesa, ciò è vero per i nostri movimenti di Azione cattolica, per lo scoutismo
di tradizione cattolica, ma probabilmente vale anche per altri movimenti giovanili,
laici e non confessionali. Il Papa - ha concluso - definisce la famiglia come un bene
necessario per i popoli, una scuola di umanizzazione dell’uomo affinché cresca fino
a divenire pienamente uomo”. (R.G.)