Cina: la peregrinazione dell’urna di Don Bosco, occasione di catechesi
In occasione domenica scorsa della peregrinazione dell’urna di Don Bosco, la parrocchia
Maria Ausiliatrice di Hong Kong ha ospitato un incontro diocesano. La presenza della
reliquia è stata l’occasione per ricordare il valore autentico della devozione ai
santi e delle reliquie e l’importanza del sacramento della Confessione. Nella notte
tra sabato 26 e domenica 27 l’urna di Don Bosco è stata vegliata dai fedeli fino alle
prime ore del mattino quando è stata celebrata l’Eucaristia domenicale. Nel pomeriggio
ha avuto luogo un incontro a carattere diocesano, aperto a tutti e che ha visto il
susseguirsi di un seminario, dell’adorazione eucaristica, di una liturgia penitenziale
e della preghiera comune. Introducendo i lavori del seminario don Simon Lam, Ispettore
della Cina, ha sottolineato il significato della devozione ai santi e in particolare
a Don Bosco: “Il pellegrinaggio delle reliquie di Don Bosco non mira a suscitare
una serie di grandi celebrazioni e attività, ma ci chiede di avvicinarsi a Gesù Cristo
attraverso i suoi carismi. Pertanto, il fine ultimo di questa iniziativa è Gesù Cristo,
non Don Bosco. Gesù è la fonte di salvezza e Don Bosco è una persona che ci presenta
a Gesù; la peregrinazione è per noi una possibilità per avvicinarci a Lui”.Don Domingos
Leong ha poi presentato l’origine della devozione, il significato profondo e l’atteggiamento
della Chiesa verso le reliquie. La venerazione delle reliquie, ha spiegato, nasce
dalla memoria delle anime dei defunti e serve a ricordare senza paure che ogni uomo
affronterà la morte. Per i cristiani la data della morte indica il giorno della nascita
al cielo e per i santi diventa la data in cui li si festeggia. Don Leong ha elencato
alcune similitudini tra le offerte ai defunti dei cristiani e quelle della cultura
cinese e ha concluso sottolineando che le reliquie servono anche a ricordarci che
i santi sono stati esseri umani e che, quindi, tutti possono seguire il loro esempio.
Preparando i presenti alla liturgia penitenziale, don Domingos ha citato Don Bosco
e la cura che egli dedicava al sacramento della Riconciliazione, attenzione ricordata
anche da Benedetto XVI durante l’udienza di mercoledì 25 marzo. Richiamando un consiglio
di Don Bosco, ha invitato i giovani a non vergognarsi di confessare i peccati: “Una
volta al mese, se vogliamo essere un cristiano medio; due volte al mese, se vogliamo
occuparci di più della nostra anima; una a settimana, se vogliamo diventare santi”.
Al termine del seminario a tutti i presenti è stata data la possibilità di confessarsi.
La giornata è stata molto apprezzata dai partecipanti, uno dei quali ha commentato:
“La riflessione sulla reliquia e sulla confessione è molto forte, e mi porta a rivedere
la mie idee sulla vita e sulla morte. Come cristiani, dovremmo ricordarci che la nostra
vita è una strada per il cielo”. (L.Z.)