2011-03-31 15:53:08

Cina: la peregrinazione dell’urna di Don Bosco, occasione di catechesi


In occasione domenica scorsa della peregrinazione dell’urna di Don Bosco, la parrocchia Maria Ausiliatrice di Hong Kong ha ospitato un incontro diocesano. La presenza della reliquia è stata l’occasione per ricordare il valore autentico della devozione ai santi e delle reliquie e l’importanza del sacramento della Confessione. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 l’urna di Don Bosco è stata vegliata dai fedeli fino alle prime ore del mattino quando è stata celebrata l’Eucaristia domenicale. Nel pomeriggio ha avuto luogo un incontro a carattere diocesano, aperto a tutti e che ha visto il susseguirsi di un seminario, dell’adorazione eucaristica, di una liturgia penitenziale e della preghiera comune. Introducendo i lavori del seminario don Simon Lam, Ispettore della Cina, ha sottolineato il significato della devozione ai santi e in particolare a Don Bosco: “Il pellegrinaggio delle reliquie di Don Bosco non mira a suscitare una serie di grandi celebrazioni e attività, ma ci chiede di avvicinarsi a Gesù Cristo attraverso i suoi carismi. Pertanto, il fine ultimo di questa iniziativa è Gesù Cristo, non Don Bosco. Gesù è la fonte di salvezza e Don Bosco è una persona che ci presenta a Gesù; la peregrinazione è per noi una possibilità per avvicinarci a Lui”.Don Domingos Leong ha poi presentato l’origine della devozione, il significato profondo e l’atteggiamento della Chiesa verso le reliquie. La venerazione delle reliquie, ha spiegato, nasce dalla memoria delle anime dei defunti e serve a ricordare senza paure che ogni uomo affronterà la morte. Per i cristiani la data della morte indica il giorno della nascita al cielo e per i santi diventa la data in cui li si festeggia. Don Leong ha elencato alcune similitudini tra le offerte ai defunti dei cristiani e quelle della cultura cinese e ha concluso sottolineando che le reliquie servono anche a ricordarci che i santi sono stati esseri umani e che, quindi, tutti possono seguire il loro esempio. Preparando i presenti alla liturgia penitenziale, don Domingos ha citato Don Bosco e la cura che egli dedicava al sacramento della Riconciliazione, attenzione ricordata anche da Benedetto XVI durante l’udienza di mercoledì 25 marzo. Richiamando un consiglio di Don Bosco, ha invitato i giovani a non vergognarsi di confessare i peccati: “Una volta al mese, se vogliamo essere un cristiano medio; due volte al mese, se vogliamo occuparci di più della nostra anima; una a settimana, se vogliamo diventare santi”. Al termine del seminario a tutti i presenti è stata data la possibilità di confessarsi. La giornata è stata molto apprezzata dai partecipanti, uno dei quali ha commentato: “La riflessione sulla reliquia e sulla confessione è molto forte, e mi porta a rivedere la mie idee sulla vita e sulla morte. Come cristiani, dovremmo ricordarci che la nostra vita è una strada per il cielo”. (L.Z.)







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