2011-03-30 15:23:53

Siria. Assad annuncia le riforme ma non revoca lo stato di emergenza


“E’ un momento eccezionalmente difficile, ma ce la faremo”: queste le prime parole del discorso che il presidente siriano Assad ha rivolto in tarda mattinata alla nazione in diretta Tv dal Parlamento, dopo giorni di manifestazioni contro il regime e di contro-manifestazioni filogovernative. Assad ha parlato di “nemici” che lavorano “in modo continuato per colpire la Siria” e di “complotti esterni e interni al Paese” e ha affermato che i video amatoriali sugli scontri diffusi su web sono tutti falsi. Assad ha parlato di riforme ma senza annunciare l'attesa abrogazione della legge d'emergenza, in vigore da 48 anni. Del possibile margine di riforme in Siria, Fausta Speranza ha parlato con il prof. Ennio Di Nolfo, docente di storia delle relazioni internazionali all’Università di Firenze:RealAudioMP3

R. – Teoricamente è possibile un margine molto vasto, considerato il sistema esistente oggi in Siria. Esiste una legge di emergenza, che è in funzione dal 1963, secondo la quale la polizia può arrestare chiunque abbia apparenza di prendere qualche iniziativa contraria all’apparato di polizia stesso. Quindi, da una parte, la legge e il rispetto della legge - se esiste - è circoscritto dalla legge di emergenza; dall’altra, c’è il fatto che, addirittura, l’esistenza di un unico partito dovrebbe offrire a el Assad la possibilità di fare qualche concessione. Personalmente sono piuttosto scettico sulla possibilità che queste concessioni vengano davvero estese in una maniera appropriata, anche se tutto il mondo mediorientale e tutto il mondo nordafricano sono attraversati da un’ondata di modernizzazione o di democratizzazione simile a quella che l’Europa ha attraversato alla fine del ’700 e agli inizi dell’800.

D. – Professore, ieri ci sono state le dimissioni forzate del governo. Oltre a quello simbolico che valore concreto può avere questa mossa?

R. – Ha un valore simbolico inevitabile. Quanto al valore pratico, ovviamente, le dimissioni sono soltanto un gesto di facciata se non vengono seguite da concessioni strutturali effettive.(bf)







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