Uruguay: la difesa della vita al centro della Plenaria dei vescovi
I vescovi dell’Uruguay, in una nota resa pubblica ieri, parlando della loro recente
Assemblea Plenaria, si soffermano sui principali temi affrontati. Particolare rilievo
è stato dato alla preparazione dell’Assemblea ordinaria del consiglio episcopale dell’America
Latina (Celam) che si terrà nella capitale uruguaiana dal 16 al 29 maggio. Si tratta
di un appuntamento di grande rilevanza per il coordinamento ecclesiale delle 22 Conferenze
episcopali che formano parte dell’organismo anche perché, in quest’occasione, devono
essere elette le nuove autorità che hanno diretto i piani di lavoro dal 2007, subito
dopo la conferenza continentale inaugurata da Benedetto XVI. Le nuove autorità dovranno
portare a compimento il nuovo Piano pastorale globale che sarà studiato e approvato
nel corso dell’Assemblea seguendo gli orientamenti del documento finale di Aparecida.
I vescovi, d’altra parte, hanno dedicato anche molto spazio alla beatificazione di
Giovanni Paolo II. Tra gli altri temi che i presuli dell’Uruguay dichiarano di aver
affrontato con analisi e riflessioni approfondite, ci sono la depenalizzazione dell’aborto
proposta da alcuni settori politici del Paese. E ribadendo il valore della vita aggiungono:
“Rinnoviamo il nostro appello alla coscienza del nostro popolo così come a quella
dei nostri governanti affinché di fronte” ai drammi “delle gravidanze non desiderate
siano trovate strade” che non comportino l’eliminazione di una vita innocente. I vescovi
si sono occupati anche della crisi di un’antica e prestigiosa istituzione, il Circolo
cattolico operaio, sottoposto a pressioni interne ed esterne che mettono in discussione
la sua identità. Infine i vescovi si sono occupati di questioni etiche e bioetiche
nell’ambito del lavoro accademico dell’Università Cattolica dell’Uruguay. In concreto,
i presuli hanno ricevuto il progetto di statuto della Commissione che di queste questioni
si occupa all’interno dell’ateneo. Si sono riservati di studiare il testo. I vescovi
annunciano, infine, un documento sul Bicentenario tramite il quale, scrivono, desiderano
“offrire un contributo alla vita nazionale su temi come i diritti umani, l’educazione,
la salute, la famiglia e la vita”. (A cura di Luis Badilla)