2011-03-29 14:58:05

Sudan: il “Catholic Relief Services” riprende le sue operazioni umanitarie in Darfur


Il “Catholic Relief Services” (Crs) ha annunciato ieri di avere ripreso le sue operazioni umanitarie in Darfur, sospese a gennaio dopo l’evacuazione del suo personale da un’area remota della parte occidentale della regione. Tre giorni fa – riferisce l’agenzia Cns - la portavoce dell’organizzazione caritativa dei vescovi statunitensi Sara Fajardo aveva comunicato di avere ricevuto dal governo di Khartoum l’ordine di lasciare il Sudan, in quanto non poteva garantire la sicurezza del suo staff che aveva ricevuto minacce, perché accusato di avere distribuito Bibbie. Un’accusa totalmente infondata, ha dichiarato la stessa portavoce. Il Crs che lavora in Sudan dal 1972 è presente nel Darfur dal 2004 ed è una delle poche Ong a non essere stata ancora allontanata dal governo. L’ultima ad essere stata espulsa è “Médecins du Monde” a causa di un presunto “sostegno” ai gruppi ribelli della regione. Secondo il Crs, se avesse sospeso il suo programma alimentare nella regione 400mila persone sarebbero ora senza aiuto. Intanto, non si ferma l’esodo dal Darfur a causa degli scontri tra il governo e i separatisti: secondo l’Onu sono circa 70mila le persone che da gennaio hanno lasciato le loro case. Essi si aggiungono ai quasi 2 milioni gli sfollati usciti dal Darfur dall’inizio degli scontri nel 2003. Per le violenze – lo ricordiamo - il Presidente Omar al-Bashir deve rispondere di “crimini contro l’umanità” al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja. (L.Z.)







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