Pakistan. Appello di Asia Bibi: “sogno di incontrare il Papa”
Dal carcere di Sheikupura, dove è rinchiusa in cella di isolamento, Asia Bibi, la
donna cristiana condannata a morte per blasfemia, lancia al mondo un appello per realizzare
un sogno: quello di incontrare il Papa. Asia, come confida all’agenzia Fides il marito
Ashiq, che l’ha visitata di recente, si trova in condizioni di estrema prostrazione
fisica e psicologica. Ashiq e gli avvocati della “Masihi Foundation”, che si occupano
del caso, temono per la sua salute, aggravata dal digiuno quaresimale che, per ragioni
spirituali, la donna sta portando avanti “con coscienza e convinzione”. “Un incontro
con il Papa sarebbe per lei come una Risurrezione, dopo la dolorosa esperienza della
croce”, spiegano alla “Masihi Foundation”. “Sono frustrata e penso che la mia vita
sia ad un punto morto. Sto disperatamente aspettando di uscire da questa prigione
e voglio chiedere aiuto a tutti perché facciano qualcosa per liberarmi” ha detto Asia,
che è molto preoccupata per la sua famiglia: “Ho paura per la mia vita, per quella
dei miei figli e di mio marito, che stanno soffrendo con me: mi sento come se la mia
intera famiglia fosse stata condannata. Questo mi rende triste e mi fa sentire come
se fossi responsabile, come se avessi fallito in qualcosa. Le donne in questo mondo
sono chiamate a costruire una casa, un futuro, insieme alle loro famiglie. Ma io che
futuro posso promettere alla mia famiglia? Vorrei offrire loro una vita più sicura
in un posto qualunque che non sia il Pakistan. Ma so che forse non vivrò abbastanza
per vedere quel giorno. Anche se io uscissi di prigione, se pure l’Alta Corte mi giudicasse
innocente, qui non sopravviverei. Gli estremisti non ci lasceranno mai in pace: sono
una donna segnata. Ma la mia fede è forte e credo che Dio misericordioso risponderà
alle mie preghiere”. Dopo la morte di Salman Taseer e di Shahbaz Bhatti, la donna
dice di essere sotto choc e di passare molte notti insonni, temendo che lei stessa
o altre persone (come i suoi familiari o i suoi legali) possano diventare bersaglio
degli estremisti. Asia ricorda che “la legge sulla blasfemia dovrebbe essere abolita,
perché nuoce a tutti, cristiani e musulmani. Nessuno sarà al sicuro in Pakistan finchè
questa legge sarà in vigore. Io sono una vittima innocente di questa legge: soffro
senza aver commesso nessun crimine”. Un barlume di speranza nei suoi occhi si accende
quando parla del Papa: “Il mio sogno più grande è quello di incontrare Benedetto XVI.
La ‘Masihi Foundation’ mi ha detto che il Santo Padre ha parlato di me: questo mi
ha dato una grande speranza, mi ha spinto a continuare a vivere, mi ha fatto sentire
amata, consolata e sostenuta dal mondo intero. E’ un privilegio sapere che il Papa
ha parlato per me e che segue il mio caso personalmente. Vorrei vivere abbastanza
per vedere il giorno in cui potrò incontrarlo e ringraziarlo di persona”. (R.P.)