Emergenza sbarchi a Lampedusa: 2 mila nuovi immigrati nelle ultime 24 ore
Picco record di arrivi a Lampedusa: sono quasi 2 mila i migranti arrivati nelle ultime
24 ore sull'isola e dai dati forniti dall'ufficio della Regione Sicilia si apprende
che al momento il totale delle presenze è di oltre 5500 persone. Purtroppo una rapina
fatta nella notte in una casa ad opera di 5 extracomunitari rischia di contribuire
a far alzare la tensione. Dal canto suo, il commissario per i diritti umani del Consiglio
d'Europa, Thomas Hammarberg, dopo aver visitato l’isola, ha affermato che tutti gli
Stati membri dell’Ue devono fare la loro parte se si vuole far fronte alle sfide poste
dall’immigrazione, rispettando i diritti umani dei migranti. Il servizio è di Gabriele
Papini:
“Lampedusa
è da sempre terra di accoglienza di migranti, però non può essere l’unico contenitore
di un flusso straordinario”. Queste le parole di don Benedetto Genualdi, direttore
della Caritas di Palermo in un’intervista all’agenzia Misna. Don Genualdi afferma
che “si sta gestendo male l’emergenza sia nell’assistenza ai migranti sia in quella
alla popolazione lampedusana”. La Caritas, sottolinea don Genualdi, “ribadisce il
suo ruolo di organismo pastorale, che significa anche servizio all’accoglienza”, ma
si pongono problemi obiettivi. Non dimentichiamo - continua il direttore della Caritas
- che Lampedusa ha problemi di approvvigionamento in tempi normali, figuriamoci con
una popolazione raddoppiata”. “Non è ancora emergenza sanitaria – sottolinea il parroco
di Lampedusa, don Stefano Nastasi – e attendiamo il responso degli ispettori inviati
dal ministero della Sanità e dalla regione Sicilia, arrivati oggi". Un’azione urgente
per allentare la tensione è stata chiesta dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite
per i Rifugiati alle autorità italiane. Visto da Tunisi, il fenomeno migratorio verso
l’Europa non è tanto diverso rispetto al passato. “All’origine della scelta di migrare
- spiega padre Ramon Echeverria, vicario generale della diocesi di Tunisi - ci sono
questioni di tipo economico correlate ad una tradizione per i giovani, quella di viaggiare,
acuita dal contesto post crisi e da un maggiore senso di libertà”. Da New York il
presidente della Repubblica italiana Napolitano sottolinea che l’Italia è una delle
ultime nazioni che dopo essere stati Paesi di emigrazione, sono diventati luogo di
immigrazione, e che bisogna governare la nuova situazione che si è creata, anche se
non è semplice. Secondo Napolitano, “c’è la stessa ricerca disperata di lavoro e di
vita decente”, ma “nel frattempo è cambiato il contesto mondiale”.
Altri
500 immigrati, la notte scorsa, sono stati trasferiti nel "Villaggio della solidarietà''
di Mineo, nel catanese. Con questi ultimi arrivi il numero di ospiti della struttura
etnea sale ad oltre 2 mila. Dal centro però continuano le fughe di diversi migranti.
Alessandro Guarasci ha intervistato padre Nuccio Caniglia, direttore
della Caritas di Caltagirone, competente su Mineo:
R. - Sentiamo
tutto il peso di questa realtà. Lo sentiamo sia come sensibilità nei confronti di
questi fratelli che arrivando da fuori, spesso vengono sballottati a destra e a manca
senza che magari si sentano le loro ragioni o le loro esigenze; sentiamo però anche
la paura, la difficoltà della gente che naturalmente sta subendo questa presenza così
massiccia che, da un certo punto di vista, sta destabilizzando una realtà che già
di per sé è destabilizzata per altre motivazioni.
D. - Alcuni sindaci
dell’area, però, hanno denunciato il fatto di essere stati lasciati soli dal governo
centrale: voi respirate questo clima di sfiducia normalmente?
R. – Io
posso dirle una cosa: che la Caritas non è stata assolutamente chiamata; che noi non
sappiamo assolutamente come muoverci e a chi rivolgerci. Sappiamo una cosa: che la
Caritas è presente, è presente attraverso le nostre parrocchie.
D. -
Questa struttura però sta cambiando il modo di vivere del territorio, secondo lei?
R.
- A noi non preoccupa l’accoglienza. Siamo in una fase iniziale e come tutte le cose
nuove cambiano l’aspetto del territorio perché la gente si ritrova decine di questi
fratelli in mezzo agli agrumeti … Questo è quello che noi captiamo dalla voce della
gente comune ... (ma)