2011-03-23 14:29:53

Dalla Caritas Giappone un Centro per aiutare i sopravvissuti


In Giappone, dopo il terremoto, lo tsunami e i danni alla centrale nucleari di Fukushima la situazione resta “critica” e continua a crescere il bilancio dei danni e delle vittime. Nel frattempo si moltiplicano però le iniziative di solidarietà. Lo ricorda oggi Caritas italiana, che ha contattato al telefono padre Daisuke Narui, il direttore di Caritas Giappone: “Facciamo tutto quanto ci è possibile”, ha detto padre Narui. A Sendai - riferisce l'agenzia Sir - è stato aperto nei giorni scorsi un centro di aiuti per i sopravvissuti del terremoto e dello tsunami. Voluto dai vescovi di Sendai, Niigata, Saitama e da Caritas Giappone, è un riferimento per tutta l’azione della piccola ma attiva Chiesa giapponese. In tutte le parrocchie e in molte scuole cristiane è stata avviata una raccolta fondi da utilizzare per gli aiuti d’urgenza e, in un secondo momento, nel piano di ricostruzione delle case colpite. Le diocesi e le congregazioni religiose hanno indicato Caritas Giappone come referente unitario per le donazioni. Il terremoto ha danneggiato in particolare quattro province nella diocesi di Sendai: Aomori, Iwate, Miyagi e Fukushima. A Sendai molti edifici hanno resistito, ma gli abitanti hanno paura e i rifugi temporanei sono dunque ancora in piena attività. La Caritas continua a fornire beni di prima necessità anche grazie al sostegno di molti volontari: circa 200 persone sono attivamente impegnate già dai primi giorni dopo il disastro. Anche a livello internazionale la mobilitazione è stata grande, a partire proprio dalle Caritas dell’Asia: Myanmar, Vietnam, Singapore, Macao, Taiwan, ma anche Corea, India e Pakistan. Caritas italiana ha messo a disposizione un primo contributo ed ha lanciato una raccolta fondi per continuare a sostenere gli interventi di Caritas Giappone. (R.P.)







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