Romania: polemiche per la “Legge sul partenariato tra Chiesa e Stato nel campo sociale”
In Romania è polemica su un progetto di legge presentato dal Partito Democratico-Liberale
al governo che introduce il finanziamento pubblico delle opere socio-caritative delle
Chiese. La “Legge sul partenariato tra Chiesa e Stato nel campo sociale”, approvata
dal Parlamento l’8 marzo scorso, prevede che lo Stato possa finanziare fino all’80%
delle organizzazioni caritative confessionali. A beneficiarne sarebbero tutte le
Chiese riconosciute: oltre a quella ortodossa, maggioritaria nel Paese, quella cattolica
di rito latino e di rito bizantino e le Chiese protestanti. Contro il provvedimento
– riferisce l’agenzia Apic - sono scese in campo diverse Ong e associazioni in difesa
della laicità che hanno chiesto al Presidente della Repubblica Traian Basescu di non
firmarlo. A loro giudizio esso rischia di incentivare la moltiplicazione delle opere
caritative religiose a scapito delle altre organizzazioni non caritative. Essi parlano
inoltre di rischio proselitismo a spese del contribuente e di possibili interferenze
della Chiesa in campi delicati come la bioetica o la sessualità a scapito della laicità
dello Stato. Favorevoli alla legge, ovviamente, le Chiese romene, anche se esse lamentano
di non essere state consultate durante la sua stesura. Tra queste vi è in primo luogo
quella cattolica, da sempre molto attiva nel campo socio-caritativo in Romania: con
la sua rete di orfanotrofi e di strutture assistenziali per disabili e persone anziane
essa è oggi la principale agenzia umanitaria nel Paese sopperendo alle gravi carenze
dello Stato. Data la sensibilità della questione i vescovi di rito latino e di rito
bizantino hanno deciso di concertare una posizione comune sulla nuova legge. (L.Z.)