Mons. Tomasi: negare la dimensione morale della sessualità mina la libertà della persona
La Santa Sede difende la dignità di tutti gli uomini e condanna ogni forma di violenza
a causa di orientamenti o comportamenti sessuali. E’ quanto sottolinea l’arcivescovo
Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio dell’Onu
di Ginevra, in occasione della 16.ma Sessione del Consiglio dei diritti umani nella
città elvetica. Vi è una differenza fondamentale – sottolinea il presule –
tra sentimenti e comportamenti. Un Paese non può privare una persona dei suoi diritti,
basati proprio sui sentimenti. Ma gli Stati – aggiunge – possono, e devono intervenire
su alcuni aspetti legati ai comportamenti, inclusi quelli sessuali. “Certi tipi di
comportamenti sessuali – ricorda mons. Tomasi – devono essere vietati dalla legge”.
Pedofilia e incesto sono due esempi. La Santa Sede desidera inoltre affermare la propria
convinzione, profondamente radicata, che la sessualità umana è un “dono” che si esprime
in modo autentico nel matrimonio tra uomo e donna. “Negare la dimensione morale della
sessualità – afferma il presule – porta a negare la libertà della persona” e mina
in definitiva la sua “dignità ontologica”. Questa convinzione sulla natura umana –
sottolinea infine il rappresentante pontificio – è condivisa anche da molte altre
comunità di fede. (A cura di Amedeo Lomonaco)