2011-03-22 20:34:56

Giappone: radioattività nel mare di Fukushima


E’ corsa contro il tempo in Giappone per stabilizzare la centrale nucleare di Fukushima. Progressi nei collegamenti dei reattori alla linea elettrica, ma c'è stata una fuoriuscita di vapore bianco. Nella zona è aumentato il livello di radioattività, rintracciata anche nell’acqua del mare. Intanto a 11 giorni dal terremoto e dallo tsunami che ha provocato 22 mila tra morti e dispersi, oggi ci sono state nuove scosse, tra cui una di 6,6 gradi della scala Richter. Il servizio di Debora Donnini. RealAudioMP3


E, insieme, con l’emergenza nucleare è preminente l’opera di soccorso ai 400 mila sfollati che sono in corso di trasferimento per facilitare l’arrivo degli aiuti. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Stefano Vecchia, raggiunto telefonicamente a Osaka:RealAudioMP3

R. – Passata l’emergenza, ci sono soprattutto sfollati e decine di migliaia di persone della costa che hanno trovato riparo verso l’interno, perché il problema è interamente di comunicazione. Quindi, è anche estremamente difficile far arrivare gli aiuti. In questi giorni, ad esempio, si registra una situazione di svuotamento di queste aree e svuotamento dei campi di raccolta di queste 400mila persone verso aree più sicure e più facilmente raggiungibili dai soccorsi.

D. – Sul fronte dell’emergenza nucleare, c’è la consapevolezza che quanto farà il Giappone, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, condizionerà in modo decisivo il dibattito sul nucleare nato dopo i guasti alla centrale di Fukushima?

R. – Indubbiamente, però, c’è un problema di fondo, ovvero che il Giappone ha puntato estremamente sul nucleare - è il Paese più “nuclearizzato” al mondo a livello di produzione di energia e per il fabbisogno locale – e nello stesso tempo non c’è un’opposizione al nucleare in questo Paese: un discorso è la critica verso le autorità e soprattutto verso i responsabili delle centrali, che non hanno probabilmente capito l’eventualità di un evento catastrofico del genere - e detto questo, c’è una reazione, se vogliamo, di nervosismo, di rabbia contro le autorità - ma non c’è, e non risulta in nessun modo, un’ostilità al nucleare. Quindi si tratterà adesso di risolvere la crisi nell’immediato, spegnendo finalmente i reattori – se si riuscirà – o seppellendoli sotto il cemento. Certamente la sorte di Fukushima e delle centrali 1 e 2 probabilmente è già segnata: non verranno più riattivate.

D. – Si stanno cominciando a vedere gli effetti delle radiazioni sulla popolazione e sul terreno…

R. – Sulla popolazione è difficile dirlo. Forse, in questo caso, c’è un po' di copertura. Io ho appena parlato ora con una mia conoscente di Tokyo e quello che mi ha detto è che in questo momento sono più tranquilli, perché le autorità hanno detto che non solo i rischi per la salute, ma anche la situazione generale sta migliorando. È una cosa diversa leggere i giornali, seguire i media locali e quelli internazionali. Probabilmente la realtà è che c’è una situazione grave in questo momento, che non è ancora uno stato di allerta, ma potrebbe diventarlo. (ap)








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