Seconda notte di bombardamenti sulla Libia. Colpito a Tripoli il quartier generale
di Gheddafi
Per la seconda notte consecutiva sono proseguiti i raid aerei e missilistici della
coalizione internazionale. Colpito un 'bunker' di Gheddafi a Tripoli. Si tratta di
un edificio amministrativo situato nel complesso di Bab el Aziziya, la grande area
militarizzata all’interno della quale vive il colonnello. Intanto c’è da segnalare
il parere critico della Lega Araba, secondo la quale i raid sono andati oltre il loro
obiettivo. E ieri il rais ha diffuso un nuovo messaggio contro la comunità internazionale,
mentre gli Stati Uniti assicurano che il comando delle operazioni non sarà affidato
alla Nato. Sentiamo Amina Belkassem:
Dunque, i
bombardamenti della notte hanno colpito a Tripoli il quartier generale dove vive Gheddafi,
una zona controllata continuamente dai fedelissimi del rais; forse un duro colpo alla
leadership libica. Giancarlo La Vella ne ha parlato telefonicamente con Cristiano
Tinazzi, uno dei pochi giornalisti stranieri rimasti a Tripoli:
La speranza
generale è che questa nuova fase della crisi libica, con il coinvolgimento della comunità
internazionale, duri il solo tempo necessario per ristabilire il rispetto dei diritti
umani della popolazione civile e del diritto all’autodeterminazione del popolo libico.
Giancarlo La Vella ha raccolto il parere di Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia
Cristiana:
E la Libia
continua ad occupare il primo posto nell’agenda di politica estera dell’amministrazione
americana. A confermarlo i continui riferimenti alla crisi, fatti da Obama a Rio de
Janeiro, prima tappa del suo tour di 5 giorni in America Latina. Il servizio è di
Elena Molinari:
E dopo le
minacce di Gheddafi, in Italia sono state messe in atto tutte le misure di prevenzione
e di sorveglianza necessarie. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha invitato
ieri a superare il senso di smarrimento e di paura verso cui sono improntate alcune
posizioni critiche. “Non siamo entrati in guerra – ha dichiarato dopo un incontro
con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa; siamo impegnati in un’operazione autorizzata
dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.
E resta in stallo la vicenda del rimorchiatore
“Asso 22” sequestrato ieri in Libia con a bordo 8 italiani, le cui condizioni sono
buone, secondo le ultime notizie. Il mezzo è stato attaccato nel porto di Tripoli
da uomini armati. La situazione è monitorata da una nave della Marina militare italiana
che si trova nell’area.