Norcia: appelli di pace e messaggi di riconciliazione per le celebrazioni benedettine
Unanime, quello pronunciato da tutte le autorità presenti a Norcia in occasione delle
solenni celebrazioni benedettine, l’appello alla pace, alla riconciliazione e al confronto.
Appello lanciato dal primo cittadino Gian Paolo Stefanelli, dal sottosegretario ai
beni culturali Francesco Maria Giro, dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato
Boccardo e dal presidente del Consiglio Regionale Eros Brega, da ieri sera nella città
di San Benedetto per l’accoglienza della Fiaccola della Pace proveniente da Londra,
l’accensione del tripode da parte del cardinale Giovanni Lajolo (Presidente della
Pontificia commissione e del Governatorato del Vaticano) e la cerimonia di consegna
del reliquiario di San Benedetto da parte del primo cittadino all’arcivescovo Boccardo,
alla presenza dell’ambasciatore americano presso la Santa Sede Michele Diaz. “L’unione
di cui si è parlato tanto questi giorni, anche in occasione della ricorrenza del 150°
anniversario dell’Unità d’Italia – ha detto il sindaco Stefanelli - deve concretizzarsi
non solo in gesti simbolici ma in atti concreti, ogni giorno e in ogni circostanza.
E’ una riflessione, questa, che assume un più profondo significato in questo particolare
momento storico, in cui sulla strada della pace stanno piovendo macigni sempre più
pesanti. Stiamo vivendo momenti di apprensione, tensione, confusione e difficoltà.
Affidiamo a questa Fiaccola la speranza di un veloce e positivo cambiamento, di una
risoluzione di tutte le controversie. Da questa città e dalla sua comunità che oggi
ricorda e celebra la grandezza di Benedetto, vuole partire il segnale di una nuova
luce e una preghiera corale di pace, unità, dialogo”. “Abbiamo una grande responsabilità
– gli ha fatto eco l’arcivescovo Boccardo – e non possiamo delegare altri a lavorare
per la pace. Tutti, nessuno escluso, siamo invitati a diventare operatori di pace
e a favorire i rapporti umani per ricreare il tessuto della società in cui viviamo.
Solo San Benedetto può aiutarci a superare i nostri egoismi”. “Norcia – ha detto il
cardinale Lajolo durante l’omelia pronunciata questa mattina in basilica – è una comunità
che continua a nutrirsi dello stesso spirito del suo cittadino Benedetto e potrà continuare
a risplendere come l’evangelica città ‘posta sul monte’”. Il cardinale ha voluto infatti
ricordare quella che è la vocazione di ogni cristiano, vocazione che è stata perfettamente
incarnata dal Padre del monachesimo occidentale seguendo le parole del Vangelo di
Matteo: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra
un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro,
e così da far luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce
davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre
vostro che è nei cieli”. Le solenni celebrazioni di quest’oggi, sono inizate con la
sfilata del corteo storico medievale “San Benedetto” che, come ogni anno, è terminata
con l’offerta dei Pallii da parte dei Castelli e dei Ceri da parte delle sei Guaite
cittadine. (T.C.)