2011-03-21 20:15:45

In Libia prosegue l’operazione militare. L’Italia spinge per il Comando Nato, ma la Francia frena. Civili usati come scudi umani. In serata consiglio di Sicurezza Onu


L’intervento armato in Libia al centro, questa sera, del Consiglio di sicurezza dell'Onu. La riunione a porte chiuse è stata convocata per le ore 20 dalla Cina e sollecitata dalla Russia che esprimono perplessità sulla missione Nato. Intanto sul terreno il terzo giorno dell’operazione militare “Odissea all’alba” ha fermato, secondo il Pentagono, l’avanzata verso Bengasi delle truppe fedeli a Gheddafi che hanno distribuito armi al popolo. Almeno 11 le vittime. E sul dibattito per la guida della missione internazionale, gli Stati Uniti in serata avvertono: ridurremo presto la nostra partecipazione alle operazioni. Per la Casa Bianca la resa di Gheddafi è l'obbiettivo definitivo. Il servizio è di Gabriella Ceraso: RealAudioMP3

La Nato “è disponibile a venire in sostegno'' dell'intervento della coalizione internazionale in Libia ''entro pochi giorni''. Lo assicura la Francia dalla riunione dei ministri degli esteri europei oggi a Bruxelles. Per l’Italia è fondamentale un ombrello Nato per le operazioni in Libia: il ministro Frattini ha detto che senza un comando dell’Alleanza Atlantica, Roma avvierà una riflessione sull'uso delle sue basi”. E in serata nuovo intervento di Parigi: “Il coordinamento delle diverse forze della coalizione in Libia ''funziona bene anche senza un comando unico'' integrato e per il momento la Nato non ha alcun ruolo” fa sapere il ministero della difesa di Parigi. Da Bruxelles Laura Forzinetti: RealAudioMP3

Quindi l’Italia chiede un veloce passaggio della missione libica sotto il comando Nato. E’ emerso anche dal Consiglio dei ministri straordinario di oggi, nel corso dl quale la maggioranza ha cercato di ricomporre i dissidi interni sulla vicenda. E il ministro della Difesa La Russa dice sì al voto del Parlamento così come sollecitato dalle opposizioni. Sull’intervento in Libia interviene anche il presidente della Repubblica: ''Qualsiasi preoccupazione e' pienamente legittima e va rispettata – ha detto Napolitano - ma non potevamo e non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità”. In serata il premier Berlusconi ha spiegato: "I nostri aerei non hanno sparato e non spareranno". Il servizio è di Giampiero Guadagni: RealAudioMP3








All the contents on this site are copyrighted ©.