Fine vita: Mpv chiede una legge rapida contro i rischi di derive eutanasiche
Si è chiusa ieri a Firenze l’Assemblea nazionale del Movimento per la Vita (Mpv).
All’ordine del giorno l’approvazione di un documento riguardante la normativa sul
fine vita. Il disegno di legge in materia, attualmente in discussione alla Camera,
è ritenuto indispensabile per arginare la falla creata nell’ordinamento giuridico
dagli interventi della Magistratura sul caso Eluana, che hanno di fatto indotto –
sottolinea una nota del Mpv - una deriva eutanasica. Il Movimento chiede che la proposta
di legge sia rapidamente approvata in via definitiva e che sia mantenuto il suo impianto
normativo. In particolare viene posto l’accento su indisponibilità della vita umana,
persistenza dei reati di omicidio del consenziente e istigazione/aiuto al suicidio,
impossibilità di inserire nelle Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento) una
richiesta di non erogare o di sospendere le cure salvavita, la libera valutazione
del medico in scienza e coscienza delle Dat, considerazione dell’alimentazione e idratazione
come mezzi di sostegno vitali. All’assemblea del Movimento hanno partecipato, tra
gli altri, mons. Giuseppe Betori arcivescovo di Firenze, Salvatore Martinez, presidente
del movimento Rinnovamento nello Spirito, Giovanni Raimonda, presidente della Comunità
Papa Giovanni XXIII. (G.P.)