2011-03-21 14:44:29

Egitto: il commento di un missionario sul referendum costituzionale


“Ora dobbiamo essere degli osservatori ancora più attenti delle vicende egiziane” dice all’agenzia Fides padre Luciano Verdoscia, missionario comboniano, che da anni vive ed opera al Cairo, in Egitto, commentando all'agenzia Fides l’approvazione della riforma costituzionale sancita dai risultati di un referendum che si è tenuto il 19 marzo. La riforma costituzionale è stata approvata dal 77% dei votanti. La riforma non ha toccato l’art. 2 della Carta che stabilisce che la Sharia (la legge islamica) sia la fonte principale della legislazione. “Il sì alla riforma è da un lato un’espressione della religiosità degli egiziani” dice padre Verdoscia. “Quelli che hanno votato no volevano una completa revisione della Costituzione per renderla più laica. Credo che una parte dei cristiani abbia votato no, insieme ai partiti laici, come quello di El Baradei. Ricordo che gli Imam hanno invitato a votare per il sì. Dall’altro canto - prosegue il missionario - si invitava a votare sì per non ritardare le elezioni. Questo ritardo però avrebbe dato l’opportunità a diversi partiti di organizzarsi meglio, perché al momento, l’unico partito veramente organizzato è quello dei Fratelli Musulmani. Quest’ultimo, anche se si è dimostrato più democratico di quello che si pensava, ha pur sempre un programma di islamizzazione della politica egiziana”. (R.P.)







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