2011-03-20 15:34:07

Proseguono le manifestazioni nel mondo arabo: in piazza anche i sauditi


Non accennano a fermarsi le proteste antigovernative che stanno scuotendo i Paesi arabi: dopo la discesa in piazza di manifestanti anche in Siria, in Arabia Saudita decine di persone si sono riunite oggi davanti al Ministero dell’interno. In Bahrein, si conta una nuova vittima, mentre nello Yemen grande commozione al funerale delle vittime negli scontri di venerdì scorso a Sana’a. Ci riferisce Roberta Barbi:RealAudioMP3

Una folla commossa si è riunita oggi a Sana’a, capitale dello Yemen, per i funerali delle 52 vittime degli scontri di venerdì scorso tra polizia e manifestanti, che hanno causato anche 200 feriti. Un duro monito contro “l’uso eccessivo della violenza” da parte delle autorità è arrivato anche dalla Conferenza islamica, organizzazione che riunisce 56 Paesi musulmani. Il governo di Saleh, intanto, continua a perdere pezzi: si è dimessa in mattinata Houda al-Baan, ministro per i Diritti umani, che ha spiegato di volersi dissociare nettamente dal “massacro dei dimostranti”. In Siria, intanto, le autorità hanno annunciato la liberazione dei 15 giovani, tutti al di sotto dei 16 anni, detenuti da una decina di giorni a Damasco per aver scritto slogan contro il regime. Il loro arresto ha scatenato la protesta in corso per il terzo giorno consecutivo nella città meridionale di Deraa, dove venerdì erano rimasti uccisi quattro civili. L’opposizione sciita in Bahrein riferisce della morte di un uomo fermato due giorni fa dalla polizia, mentre nella notte è stato arrestato il capo del Centro locale per i diritti umani, Nabil Rajab, che nei giorni scorsi aveva diffuso sui media accuse contro il governo, colpevole di reprimere nel sangue le rivolte. Infine, stamani, decine di persone vestite in abiti tradizionali si sono riunite davanti alla sede del Ministero dell’interno a Riad, in Arabia Saudita, per chiedere il rilascio dei loro parenti incarcerati durante le proteste dei giorni scorsi: una quindicina di loro sono stati tratti in arresto.

Egitto
Il “sì” agli emendamenti costituzionali ha vinto nel referendum che si è svolto ieri in Egitto. Lo ha riferito l'agenzia Mena, secondo la quale in quattro regioni il voto a favore ha ottenuto fra il 75% e il 90% dei consensi. Secondo i primi dati, l'affluenza alle urne ha superato l'80%.

Algeria: presidente annuncia riforme politiche
“Si apre un nuova pagina di riforme per l'Algeria”. Lo ha detto oggi il presidente, Abdelaziz Bouteflika, assicurando che dopo la fine dello stato di emergenza nel Paese sarà possibile procedere sul sentiero del cambiamento. L’annuncio arriva al termine di una manifestazione convocata attraverso Facebook, alla quale hanno preso parte centinaia di giovani davanti alla Grande Posta di Algeri.

Pakistan: esplosione in miniera carbone, aumentano le vittime
E’ salito ad almeno cinque morti e a una cinquantina di minatori intrappolati il bilancio di tre successive esplosioni di metano in una miniera di carbone nella provincia pakistana del Baluchistan. Lo riferiscono i media ad Islamabad. Proseguono intanto le operazioni di soccorso per riportare in superficie i lavoratori, ma si teme che il bilancio delle vittime possa ulteriormente aggravarsi.

Terremoti: forte scossa nelle Filippine
Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito il nord delle Filippine. Lo afferma l’Istituto di vulcanologia dell’arcipelago. Per ora non ci sono notizie di vittime o danni rilevanti agli edifici. Le autorità hanno fatto sapere che non sono stati diffusi allarmi tsunami, ma la situazione sulle coste settentrionali viene costantemente monitorata. Il sisma è stato localizzato a una profondità di 36 chilometri a nordest della città di Laoag, sull’isola di Luzon.

Messico, strage in un bar ad Acapulco
Ennesimo episodio di violenza in Messico legato al narcotraffico. Uomini armati hanno sparato contro i clienti di un bar di Acapulco uccidendo 10 persone e ferendone quattro. Le vittime, secondo la polizia avevano dai 20 ai 45 anni.

Immigrazione: 144 migranti sbarcati a Lampedusa
Ancora sbarchi a Lampedusa. Un’imbarcazione con 144 immigrati a bordo provenienti dalla Tunisia ha attraccato nel porto dell’isola siciliana. Due di loro, in gravi condizioni di salute, sono stati trasferiti all’ospedale. Si tratta del primo sbarco della giornata sull’isola, dove sono ancora presenti circa 3.800 immigrati e il centro di accoglienza è al collasso. In mattinata, proteste da parte dei cittadini e del sindaco contro le due tendopoli che dovrebbero essere allestite per ospitare gli immigrati.

Unità d’Italia: Napolitano, bilancio positivo
“Tutte le celebrazioni del 150.mo anniversario dell'unità d’Italia hanno colpito nel segno”. Questo il primo bilancio del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, appena giunto a Milano, dopo le due intense giornate torinesi. Il capo dello Stato ha sottolineato la grande partecipazione degli italiani e il risveglio di “una sensibilità che sembrava sopita”. (Panoramica internazionale a cura di Cecilia Seppia)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 79







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