Il Papa a conclusione degli Esercizi Spirituali: il Signore ci renda umili come San
Giuseppe
Con una meditazione su San Giuseppe, Custode del Redentore, si sono conclusi stamani
in Vaticano gli Esercizi Spirituali di Quaresima al Papa e alla Curia Romana, predicati
dal padre François-Marie Léthel. Nel suo discorso di ringraziamento al carmelitano
scalzo, Benedetto XVI si è soffermato sulla figura di San Giuseppe, suo Patrono personale
e Patrono della Chiesa universale. Il servizio di Alessandro Gisotti:
La Provvidenza,
ha osservato il Papa, ha voluto che gli Esercizi Spirituali per la Quaresima si concludessero
proprio nel giorno del suo onomastico. Si è dunque soffermato sulla figura umile e
santa di Giuseppe, Custode del Redentore:
“Un umile Santo, umile
lavoratore che è stato degnato di essere Custode del Redentore. San Matteo caratterizza
San Giuseppe con una parola: ‘era un giusto’…’giusto è l’uomo che è immerso nella
Parola di Dio’, che vive nella Parola di Dio, che vive la legge non come giogo ma
come gioia, vive la Legge come Vangelo”.
San Giuseppe, ha proseguito,
“era immerso nella Parola di Dio scritta, trasmessa nella saggezza del suo popolo”.
E proprio così “era preparato e chiamato a conoscere il Verbo Incarnato”. Questa,
ha soggiunto, “rimane, la sua missione, per sempre: custodire la Santa Chiesa, il
nostro Signore”:
“Ci affidiamo, in questo momento, alla sua custodia;
preghiamo perché ci aiuti nel nostro umile servizio; andiamo avanti con coraggio sotto
questa protezione. Siamo grati per gli umili santi, preghiamo il Signore che ci renda
anche umili nel nostro servizio e così santi nella compagna dei santi”.
In
una lettera di ringraziamento a padre Léthel, il Papa ricorda il cammino spirituale
ispirato dalla testimonianza del prossimo Beato Karol Wojtyla. E sottolinea che le
meditazioni quaresimali sono servite ad approfondire l’incontro con “figure vive di
alcuni Santi e Sante, come stelle luminose ruotanti intorno al Sole che è Cristo,
Luce del mondo”. Questa impostazione, scrive il Papa, si è accordata molto bene “al
programma di catechesi” svolto in questi anni durante le Udienze generali, “con il
proposito di far meglio conoscere e amare la Chiesa così come essa si mostra nella
vita, nelle opere e negli insegnamenti dei Santi”. Il Papa rileva infine che questa
“linea di riflessione e di contemplazione sul mistero di Cristo riflesso, per così
dire, nell’esistenza” dei Santi “costituisce un elemento fondamentale” ereditato da
Giovanni Paolo II, portato avanti “con piena convinzione e con grande gioia”.
A
margine degli Esercizi Spirituali, il cardinale decano Angelo Sodano ha espresso gli
auguri al Papa per il suo onomastico, a nome di tutto il Collegio cardinalizio.