Il cardinale Ravasi presenta il “Cortile dei Gentili”: abbattere i muri tra credenti
e non
La Chiesa rinnova il suo impegno a dialogare con i non credenti: è questo lo spirito
dell’iniziativa “Il Cortile dei Gentili”, due giorni di incontro e dialogo a Parigi,
il 24 e 25 marzo prossimi. L’evento è stato presentato stamani nella Sala Stampa vaticana
dal promotore dell’iniziativa, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio
Consiglio della Cultura. Con lui sono intervenuti, il padre Laurent Mazas, direttore
esecutivo del “Cortile dei Gentili” e l’ambasciatore di Francia presso la Santa Sede,
Stanislas de Laboulaye. Il cardinale Ravasi ha anche risposto sulla questione della
sentenza della Corte di Strasburgo sul Crocifisso nelle scuole. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
Abbattere
il muro di separazione tra credenti e non credenti: è questo, ha sottolineato il cardinale
Gianfranco Ravasi, l’impegnativo e affascinante progetto proposto con il “Cortile
dei Gentili”. Un’iniziativa, è stato ricordato, che ha come suo primo ideatore Benedetto
XVI. Il presidente del dicastero della Cultura ha innanzitutto spiegato che il dialogo
con i non credenti non vuole dar vita ad alcuna confusione, ma piuttosto ad uno spazio
di autentico confronto:
“E’ per far sì che, pur nelle identità specifiche
i due cortili, il Cortile degli Ebrei e il Cortile dei Gentili, credenti e non credenti,
pur nei loro propri volti, questi volti si incontrassero, questi volti parlassero,
dialogassero tra di loro”.
Il porporato ha quindi messo l’accento
sulla grande disponibilità di molti atei e non credenti al confronto. Un atteggiamento
che interroga e sfida i credenti:
“Devo dire che io ho trovato veramente
un grande interesse in molte di queste persone, e questo diventa anche per noi una
provocazione – per noi credenti – ad avere lo stesso interesse, la stessa intensità”. L’evento di Parigi, ha aggiunto, non sarà un Congresso neutro, ma vi saranno
anche testimonianze appassionate da cui si spera possano nascere risultati e convergenze.
Del resto, ha rilevato, già oggi vi sono molti terreni di impegno comune tra credenti
e non. Rispondendo, poi, alle domande dei giornalisti sulla sentenza della Corte di
Strasburgo sul Crocifisso nelle scuole, il cardinale Ravasi ha affermato che l’umanità
esprime la propria identità attraverso i simboli e questo vale sicuramente anche per
la civiltà occidentale:
“Nella città secolare dell’Occidente è fuori
di dubbio che la presenza cristiana, come elemento fondante – anche se non lo si è
voluto riconoscere, ma è un dato oggettivo, materiale – la presenza cristiana è assolutamente
rilevante, decisiva. E’ un segno di civiltà, prima di tutto. Anche se tu non lo riconosci
dal punto di vista teologico (...) Se noi perdiamo tutta questa grande eredità, noi
corriamo un grande rischio: perdiamo il nostro volto. Nel dialogo, adesso, con l’Islam
il problema fondamentale dell’Occidente è che è senza volto: non ha nessuna identità
culturale”.
Dal canto suo, il direttore esecutivo del “Cortile dei
Gentili”, padre Mazas ha illustrato i momenti forti dell’evento parigino, che si articolerà
in tre colloqui in tre luoghi simbolici dello spazio laico: l’Unesco, la Sorbona e
l’Istituto di Francia. Gli incontri termineranno poi con una tavola rotonda al College
des Bernardins. Momento clou, aperto a tutta la società civile, sarà infine la grande
festa sul sagrato della Cattedrale di Notre Dame di Parigi, il 25 marzo. Nel corso
della serata, il Papa si rivolgerà ai presenti attraverso un videomessaggio. L’ambasciatore
di Francia presso la Santa Sede, de Laboulaye, ha infine messo l’accento sui sentimenti
con i quali i francesi aspettano questo evento:
“La Francia è felice
e lusingata di essere stata scelta per accogliere la prima manifestazione internazionale
del ‘Cortile dei Gentili’. Il tema del dialogo tra la Chiesa e i rappresentanti del
mondo intellettuale e culturale sulle problematiche fondamentali è sempre fonte di
arricchimenti”.