Giappone: solidarietà ecumenica per i terremotati grazie ai social network
I fedeli cristiani giapponesi, di tutte le Chiese e denominazioni, si stanno mobilitando
per far fronte all’emergenza dopo il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo. Come riferisce
l'agenzia Fides, nella comunità cristiana giapponese, “vi è l’intenzione di profondere
uno sforzo unitario di solidarietà, per dare un segno visibile dell’amore al prossimo,
che Cristo ci ha insegnato”. Le numerose comunità che si sono mobilitate – attivando
anche i loro contatti a livello internazionale – parlano, si confrontano e hanno un
continuo interscambio di informazioni, idee e progetti grazie al web e soprattutto
ai social network come Facebook. Oltre all’opera della Chiesa cattolica e della Caritas,
nei giorni scorsi è stato avviato a Sendai, la zona maggiormente colpita dal sisma,
un “Earthquake Christian Disaster Centre” dalla United Church of Christ in Japan's
(Uccj), e molti volontari cristiani, fra i quali il direttore del Centro, il rev.
Hideo Ishibashi, stanno visitando le aree colpite per studiare le forme di intervento
possibili. Sempre a Sendai, il “Christian Relief, Assistance, Support and Hope” (Crach),
network di assistenza umanitaria e sociale promosso da diverse comunità cristiane
evangeliche, grazie all’opera di coraggiosi volontari, ha iniziato a portare aiuti
(generi alimentari, coperte) alle popolazioni sfollate nell’area di Fukushima, in
zone a circa 40 km dalla centrale nucleare. Il “National Christian Council in Japan”
(Nccj), che riunisce fedeli anglicani, protestanti e cristiani di altre denominazioni,
ha lanciato una campagna di aiuto con l’intenzione di “aiutare le persone maggiormente
bisognose, quelle che hanno perso tutto”, mentre si sono attivati anche i fedeli luterani,
presenti con due comunità nell’area di Sendai. La Chiesa anglicana-episcopale del
Giappone, ha stabilito a Tokyo un quartier generale per coordinare i piani di emergenza
e la “Japan Baptist Union” (Jbu), che ha perso alcuni fedeli, vittime della tragedia,
sta ricevendo un valido e pronto sostegno per le operazioni di soccorso dalla “Baptist
World Aid”, organizzazione caritativa che agisce su base mondiale. Nei giorni scorsi
la Chiesa russo ortodossa ha annunciato una raccolta di fondi pro-Giappone mentre
la rete del Ywca (Young Women’s Christian Association) ha dato la disponibilità per
ospitare nelle sue strutture di accoglienza i più deboli e vulnerabili, soprattutto
bambini e anziani. Altri gruppi e comunità appartenenti alla “Japan Evangelical Alliance”,
come “Salvation Army of Japan”, “Japan Alliance Christ Church”, “World Vision Japan”,e
altre hanno organizzato una rete di aiuti sul campo che continua a comunicare e coordinarsi,
soprattutto grazie ai social network. (R.P.)