Costa d’Avorio: nuovi scontri tra le fazioni fedeli ai due presidenti
In Costa d’Avorio ancora gravi tensioni tra le fazioni dei due presidenti: Gbagbo,
sconfitto alle elezioni di novembre, e Ouattara, internazionalmente riconosciuto come
nuovo capo dello Stato. Nuovi scontri armati ieri ad Abidjan e a Duékoué hanno fatto
salire a 410 il numero delle vittime dall’inizio delle violenze, secondo l’ultimo
bilancio dell’Onu. Intanto è sempre più preoccupante l’emergenza umanitaria per quanti
fuggono – circa mezzo milione – dai combattimenti. Ci riferisce Giulio Albanese:
Da un punto
di vista strettamente militare Ucru è una cittadina strategica, lungo la strada che
conduce alle piantagioni di cacao, in mano ai militari del presidente uscente Laurant
Gbagbo. Comunque, i ribelli del nord, quelli delle forze nuove che appoggiano il presidente
internazionalmente riconosciuto, Alassane Ouattara, hanno negato un loro coinvolgimento
nei combattimenti, anche se la smentita non convince. Insicurezza e penuria di medicinali
rendono comunque molto difficile per le vittime delle violenze ricevere assistenza
- la denuncia viene da Medici senza frontiere - e solo un ospedale continua a funzionare
normalmente, per esempio ad Abobo, nel distretto di Abidjan, dove risiedono
circa 2 milioni di persone. Gli spostamenti sono pericolosi a causa delle violenze
e soprattutto dei blocchi nelle strade, presidiate da uomini armati con kalashnikov
e machete. Ormai, inutile nasconderselo, è guerra civile a tutti gli effetti.
Yemen Ancora
scontri tra manifestanti e polizia nello Yemen. Oggi 14 persone sono rimaste ferite
nella capitale Sana’a e nella città di Taiz, in seguito al lancio di lacrimogeni contro
la folla da parte delle forze dell’ordine.
Bahrein Resta tesa la
situazione in Bahrein: oggi la polizia ha aperto il fuoco su un gruppo di manifestanti
a Deih, città a ovest della capitale Manama, dove le autorità del Bahrein hanno posticipato
l’inizio del coprifuoco di quattro ore. Intanto l’Alto commissario dell’Onu per i
diritti umani ha denunciato gli assalti condotti dalla polizia locale in ospedali
e centri medici. Sarebbero almeno sei, inoltre, i leader dell’opposizione sciita arrestati
nella notte dalle forze di sicurezza con l’accusa di aver guidato le proteste di piazza
contro la monarchia sunnita al governo, di aver avuto contatti con Paesi stranieri
e di aver istigato all’omicidio e alla distruzione di proprietà pubbliche.
Iraq Una
manifestazione di grandi dimensioni, rispetto a quelle che ci sono già state nei giorni
scorsi, è stata indetta per domani, al termine della preghiera del venerdì, a Kerbala,
città santa della comunità sciita, in solidarietà con i manifestanti del Bahrein,
anch’essi sciiti. Lo scrive il Guardian.
Siria Una nuova manifestazione
di carattere pacifico è stata indetta a Damasco e in altre città del Paese per domani,
“venerdì della dignità”. L’annuncio è stato diffuso via facebook dalla pagina “La
rivoluzione siriana contro Bashar al Assad”. Da tre giorni, inoltre, è in corso nella
capitale una protesta per il rilascio di alcuni detenuti politici.
Iran
- nucleare Materiale sospetto, che potrebbe essere utilizzato in impianti nucleari,
sarebbe stato sequestrato negli ultimi mesi dalle autorità della Corea del sud e di
Singapore a bordo di cargo diretti in Iran, in piena violazione alle sanzioni Onu
contro Teheran. La notizia, diffusa solo oggi, sarebbe contenuta in un rapporto diretto
alle Nazioni Unite.
Iran – carcere Ben 14 detenuti sono rimasti uccisi
e 33 feriti nel tentativo di evasione fallito che c’è stato in un carcere vicino Teheran.
Alcuni carcerati, tra i quali condannati a morte per traffico di droga, avrebbero
aggredito le guardie e appiccato incendi, ma il personale è riuscito a far rientrare
la situazione evitando fughe.
Pakistan - attentati Almeno quattro
persone sono morte oggi nelle esplosioni di due bombe nel Beluchistan, sud-ovest del
Pakistan. Il primo attentato, rivendicato da un gruppo separatista di Islamabad, è
avvenuto lungo una strada nel distretto di Naseerabad con un ordigno azionato a distanza;
una seconda deflagrazione si è verificata nella periferia di Quetta. Due camion di
rifornimenti diretti alle truppe Nato in Afghanistan, inoltre, sono stati distrutti
in un incendio doloso appiccato stanotte nei pressi di Peshawar. Intanto sale a 22
il bilancio delle vittime dell’attacco aereo da parte di un drone americano che si
è svolto stamattina nel nord del Waziristan, dove è stata colpita una costruzione
usata come base dai talebani.
Pakistan – contractor Usa Violente
proteste sono scoppiate in diverse città del Pakistan dopo il rilascio dell’agente
segreto americano Raymond Davis, avvenuto ieri in seguito al pagamento di un risarcimento
per l’uccisione di due cittadini pakistani. Gli scontri più duri si sono verificati
a Lahore, dove sono rimaste ferite una decina di persone.
Afghanistan Un
incendio dalle origini ancora non accertate si è sviluppato ieri nei pressi di una
base militare australiana nella provincia centrale di Uruzgan, in cui sono andate
distrutte 12 autobotti per il trasporto di carburante e sono morti due autisti. Intanto
l’Isaf fa sapere che decine di talebani sono stati uccisi nelle diverse operazioni
condotte negli ultimi due giorni nelle province di Helmand e Kunar.
Tibet Il
Dalai Lama ha respinto oggi ufficialmente gli appelli del Parlamento tibetano in esilio
che gli chiedevano di rivedere la propria decisione - annunciata la settimana scorsa
- di abbandonare la vita politica. “É la decisione migliore a lungo termine”, ha detto.
India Almeno
17 persone, tra cui 9 donne, sono morte oggi in un incidente stradale avvenuto nei
pressi di Maharastra, nell’India centrale, dove un autobus è precipitato da un ponte.
A bordo del mezzo c’era un gruppo di fedeli indù di ritorno da un pellegrinaggio nello
Stato del Madhya Pradesh. Altre quattro persone, inoltre, sono rimaste vittime, nella
notte, del crollo di una palazzina a Mumbai. Ancora ignote le cause.
Pirateria Un’imbarcazione
indonesiana, il Sinar Kudfus, è stata catturata oggi al largo dello Yemen da un folto
gruppo di pirati, che aveva tentato l’attacco senza successo anche ad un’altra nave.
Intanto la nave mercantile tunisina Hannibal II, battente bandiera panamense, sequestrata
da pirati somali nel novembre scorso, è stata liberata e sta facendo rotta verso il
Gibuti, da dove i 32 membri dell’equipaggio saranno rimpatriati.
Israele
- nave Victoria È stata rilasciata oggi dalle autorità israeliane la nave Victoria,
di proprietà tedesca ma battente bandiera liberiana, a bordo della quale, due giorni
fa, erano state trovate armi probabilmente destinate alla Striscia di Gaza. Il rilascio
è stato deciso dopo aver appurato l’estraneità dell’equipaggio al trasporto: secondo
Israele le armi sequestrate provenivano dall’Iran, che ha prontamente reagito accusando
lo Stato ebraico di diffondere “menzogne” nei suoi confronti.
Italia – Lampedusa Seconda
notte consecutiva senza sbarchi a Lampedusa, dove, però, la situazione resta critica:
sono circa 2800, infatti, i migranti accolti nel Centro di prima accoglienza dell’isola,
che ha una capacità di sole 850 persone, e nella Casa della fraternità gestita dalla
parrocchia. Intanto domani dovrebbe diventare operativo a Mineo, nel catanese, il
centro d’accoglienza per i richiedenti asilo, che vi saranno trasferiti gradualmente,
mentre è atteso per sabato l’arrivo a Lampedusa di un centinaio di militari, che affiancheranno
le forze dell’ordine nella gestione del flusso di immigrati. (Panoramica internazionale
a cura di Roberta Barbi)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LV no. 76