2011-03-17 14:56:53

Costa d’Avorio: nuovi scontri tra le fazioni fedeli ai due presidenti


In Costa d’Avorio ancora gravi tensioni tra le fazioni dei due presidenti: Gbagbo, sconfitto alle elezioni di novembre, e Ouattara, internazionalmente riconosciuto come nuovo capo dello Stato. Nuovi scontri armati ieri ad Abidjan e a Duékoué hanno fatto salire a 410 il numero delle vittime dall’inizio delle violenze, secondo l’ultimo bilancio dell’Onu. Intanto è sempre più preoccupante l’emergenza umanitaria per quanti fuggono – circa mezzo milione – dai combattimenti. Ci riferisce Giulio Albanese:RealAudioMP3

Da un punto di vista strettamente militare Ucru è una cittadina strategica, lungo la strada che conduce alle piantagioni di cacao, in mano ai militari del presidente uscente Laurant Gbagbo. Comunque, i ribelli del nord, quelli delle forze nuove che appoggiano il presidente internazionalmente riconosciuto, Alassane Ouattara, hanno negato un loro coinvolgimento nei combattimenti, anche se la smentita non convince. Insicurezza e penuria di medicinali rendono comunque molto difficile per le vittime delle violenze ricevere assistenza - la denuncia viene da Medici senza frontiere - e solo un ospedale continua a funzionare normalmente, per esempio ad Abobo, nel distretto di Abidjan, dove risiedono circa 2 milioni di persone. Gli spostamenti sono pericolosi a causa delle violenze e soprattutto dei blocchi nelle strade, presidiate da uomini armati con kalashnikov e machete. Ormai, inutile nasconderselo, è guerra civile a tutti gli effetti.

Yemen
Ancora scontri tra manifestanti e polizia nello Yemen. Oggi 14 persone sono rimaste ferite nella capitale Sana’a e nella città di Taiz, in seguito al lancio di lacrimogeni contro la folla da parte delle forze dell’ordine.

Bahrein
Resta tesa la situazione in Bahrein: oggi la polizia ha aperto il fuoco su un gruppo di manifestanti a Deih, città a ovest della capitale Manama, dove le autorità del Bahrein hanno posticipato l’inizio del coprifuoco di quattro ore. Intanto l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani ha denunciato gli assalti condotti dalla polizia locale in ospedali e centri medici. Sarebbero almeno sei, inoltre, i leader dell’opposizione sciita arrestati nella notte dalle forze di sicurezza con l’accusa di aver guidato le proteste di piazza contro la monarchia sunnita al governo, di aver avuto contatti con Paesi stranieri e di aver istigato all’omicidio e alla distruzione di proprietà pubbliche.

Iraq
Una manifestazione di grandi dimensioni, rispetto a quelle che ci sono già state nei giorni scorsi, è stata indetta per domani, al termine della preghiera del venerdì, a Kerbala, città santa della comunità sciita, in solidarietà con i manifestanti del Bahrein, anch’essi sciiti. Lo scrive il Guardian.

Siria
Una nuova manifestazione di carattere pacifico è stata indetta a Damasco e in altre città del Paese per domani, “venerdì della dignità”. L’annuncio è stato diffuso via facebook dalla pagina “La rivoluzione siriana contro Bashar al Assad”. Da tre giorni, inoltre, è in corso nella capitale una protesta per il rilascio di alcuni detenuti politici.

Iran - nucleare
Materiale sospetto, che potrebbe essere utilizzato in impianti nucleari, sarebbe stato sequestrato negli ultimi mesi dalle autorità della Corea del sud e di Singapore a bordo di cargo diretti in Iran, in piena violazione alle sanzioni Onu contro Teheran. La notizia, diffusa solo oggi, sarebbe contenuta in un rapporto diretto alle Nazioni Unite.

Iran – carcere
Ben 14 detenuti sono rimasti uccisi e 33 feriti nel tentativo di evasione fallito che c’è stato in un carcere vicino Teheran. Alcuni carcerati, tra i quali condannati a morte per traffico di droga, avrebbero aggredito le guardie e appiccato incendi, ma il personale è riuscito a far rientrare la situazione evitando fughe.

Pakistan - attentati
Almeno quattro persone sono morte oggi nelle esplosioni di due bombe nel Beluchistan, sud-ovest del Pakistan. Il primo attentato, rivendicato da un gruppo separatista di Islamabad, è avvenuto lungo una strada nel distretto di Naseerabad con un ordigno azionato a distanza; una seconda deflagrazione si è verificata nella periferia di Quetta. Due camion di rifornimenti diretti alle truppe Nato in Afghanistan, inoltre, sono stati distrutti in un incendio doloso appiccato stanotte nei pressi di Peshawar. Intanto sale a 22 il bilancio delle vittime dell’attacco aereo da parte di un drone americano che si è svolto stamattina nel nord del Waziristan, dove è stata colpita una costruzione usata come base dai talebani.

Pakistan – contractor Usa
Violente proteste sono scoppiate in diverse città del Pakistan dopo il rilascio dell’agente segreto americano Raymond Davis, avvenuto ieri in seguito al pagamento di un risarcimento per l’uccisione di due cittadini pakistani. Gli scontri più duri si sono verificati a Lahore, dove sono rimaste ferite una decina di persone.

Afghanistan
Un incendio dalle origini ancora non accertate si è sviluppato ieri nei pressi di una base militare australiana nella provincia centrale di Uruzgan, in cui sono andate distrutte 12 autobotti per il trasporto di carburante e sono morti due autisti. Intanto l’Isaf fa sapere che decine di talebani sono stati uccisi nelle diverse operazioni condotte negli ultimi due giorni nelle province di Helmand e Kunar.

Tibet
Il Dalai Lama ha respinto oggi ufficialmente gli appelli del Parlamento tibetano in esilio che gli chiedevano di rivedere la propria decisione - annunciata la settimana scorsa - di abbandonare la vita politica. “É la decisione migliore a lungo termine”, ha detto.

India
Almeno 17 persone, tra cui 9 donne, sono morte oggi in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Maharastra, nell’India centrale, dove un autobus è precipitato da un ponte. A bordo del mezzo c’era un gruppo di fedeli indù di ritorno da un pellegrinaggio nello Stato del Madhya Pradesh. Altre quattro persone, inoltre, sono rimaste vittime, nella notte, del crollo di una palazzina a Mumbai. Ancora ignote le cause.

Pirateria
Un’imbarcazione indonesiana, il Sinar Kudfus, è stata catturata oggi al largo dello Yemen da un folto gruppo di pirati, che aveva tentato l’attacco senza successo anche ad un’altra nave. Intanto la nave mercantile tunisina Hannibal II, battente bandiera panamense, sequestrata da pirati somali nel novembre scorso, è stata liberata e sta facendo rotta verso il Gibuti, da dove i 32 membri dell’equipaggio saranno rimpatriati.

Israele - nave Victoria
È stata rilasciata oggi dalle autorità israeliane la nave Victoria, di proprietà tedesca ma battente bandiera liberiana, a bordo della quale, due giorni fa, erano state trovate armi probabilmente destinate alla Striscia di Gaza. Il rilascio è stato deciso dopo aver appurato l’estraneità dell’equipaggio al trasporto: secondo Israele le armi sequestrate provenivano dall’Iran, che ha prontamente reagito accusando lo Stato ebraico di diffondere “menzogne” nei suoi confronti.

Italia – Lampedusa
Seconda notte consecutiva senza sbarchi a Lampedusa, dove, però, la situazione resta critica: sono circa 2800, infatti, i migranti accolti nel Centro di prima accoglienza dell’isola, che ha una capacità di sole 850 persone, e nella Casa della fraternità gestita dalla parrocchia. Intanto domani dovrebbe diventare operativo a Mineo, nel catanese, il centro d’accoglienza per i richiedenti asilo, che vi saranno trasferiti gradualmente, mentre è atteso per sabato l’arrivo a Lampedusa di un centinaio di militari, che affiancheranno le forze dell’ordine nella gestione del flusso di immigrati. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 76







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