Costa d'Avorio, ancora scontri e vittime ad Abidjan
In Costa d’Avorio ancora gravi tensioni tra le fazioni dei due presidenti: Gbagbo,
sconfitto alle elezioni di novembre, e Ouattara, internazionalmente riconosciuto come
nuovo capo dello Stato. Nuovi scontri armati ieri ad Abidjan e a Duékoué hanno fatto
salire a 410 il numero delle vittime dall’inizio delle violenze, secondo l’ultimo
bilancio dell’Onu. Intanto è sempre più preoccupante l’emergenza umanitaria per quanti
fuggono – circa mezzo milione – dai combattimenti. Ci riferisce Giulio Albanese:
Da un punto
di vista strettamente militare Ucru è una cittadina strategica, lungo la strada che
conduce alle piantagioni di cacao, in mano ai militari del presidente uscente Laurant
Gbagbo. Comunque, i ribelli del nord, quelli delle forze nuove che appoggiano il presidente
internazionalmente riconosciuto, Alassane Ouattara, hanno negato un loro coinvolgimento
nei combattimenti, anche se la smentita non convince. Insicurezza e penuria di medicinali
rendono comunque molto difficile per le vittime delle violenze ricevere assistenza
- la denuncia viene da Medici senza frontiere - e solo un ospedale continua a funzionare
normalmente, per esempio ad Abobo, nel distretto di Abidjan, dove risiedono
circa 2 milioni di persone. Gli spostamenti sono pericolosi a causa delle violenze
e soprattutto dei blocchi nelle strade, presidiate da uomini armati con kalashnikov
e machete. Ormai, inutile nasconderselo, è guerra civile a tutti gli effetti.