2011-03-16 14:29:19

Indonesia: i cristiani protestano contro la nuova chiusura della Yasmin Church a Bogor


La comunità cristiana protesta contro l’incapacità del governo centrale di “garantire la libertà religiosa” e la “testardaggine” dei funzionari di Bogor – municipalità del West Java – che hanno messo di nuovo i sigilli alla Yasmin Church. Le pressioni esercitate dai fondamentalisti islamici - riferisce l'agenzia AsiaNews - sconfessano il principio della supremazia del diritto e mostrano un Paese sempre più vittima dell’estremismo. Ieri tre diversi pacchi bomba sono stati recapitati negli uffici di attivisti e leader musulmani moderati: l’intervento degli artificieri ha neutralizzato due ordigni; l’esplosione del terzo ha causato lievi feriti. In seguito alle manifestazioni lanciate da circa 150 fondamentalisti islamici, lo scorso fine settimana le autorità di Bogor hanno bloccato gli accessi alla Yasmin Church, al centro di una lunga battaglia legale fra la comunità cristiana e il governo locale. Il Sinodo delle chiese indonesiane (Pgi) condanna il gesto “poco amichevole”: il rev. Gomar Gultom spiega che il proposito di spostare in un altro luogo l’edificio non è la soluzione migliore, perché “favorisce la divisione fra fedeli” in una società che dovrebbe essere “pluralista”. I funzionari di Bogor avrebbero ritirato il permesso di costruzione, perché l’Imb è stato ottenuto mediante sottoscrizione di “firme false”. Il leader islamico locale aggiunge che “la comunità musulmana è sempre stata contraria alla realizzazione di una chiesa”. Il Pgi parla invece di “testardaggine” delle autorità di Bogor e chiede l’intervento del governo centrale; l’esecutivo deve garantire l’applicazione della sentenza della Corte suprema, che ha stabilito la piena legittimità della Yasmin Church. L’iter per la costruzione di una chiesa in Indonesia – cattolica o protestante – come per tutte le costruzioni è regolato dall’Izin Mendirikan Bangunan (Imb), una sorta di delibera scritta delle autorità locali che permette l’apertura di un cantiere, accompagnata dal nulla osta di almeno 60 residenti dell’area. Pur disponendo delle autorizzazioni, spesso la costruzione viene interrotta e il permesso revocato dietro pressioni dell’ala fondamentalista islamica ai governi locali, espressione di fanatismo religioso. (R.P.)







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