2011-03-16 19:57:58

Giappone: ultimo bilancio ufficiale di oltre 4mila morti. 20mila i dispersi solo a Miyagi. Ed è sempre più incubo nucleare


Oltre 4mila morti ed 8mila dispersi. E’ l’ultimo bilancio ufficiale, ancora provvisorio, del sisma seguito dallo tsunami che venerdì ha investito il Giappone. Altre fonti parlando di 20 mila dispersi. E mentre la terra continua a tremare, è emergenza radiazioni nella centrale atomica di Fukushima, dove si lotta contro il tempo per evitare una nuova Cernobyl. Onu segue con apprensione la vicenda, l’Ue ha previsto una serie di incontri per fare il punto della situazione, l’Aiea ribadisce: non si può parlare, per ora, di situazione fuori controllo. Massimiliano Menichetti RealAudioMP3

Sulla situazione nella capitale giapponese ascoltiamo, al microfono di Sergio Centofanti, la testimonianza di Antonio Sgro, tra gli ultimi cittadini italiani che ancora si trovano a Tokyo: RealAudioMP3

R. - C’è una situazione che, da un punto di vista di comunicazione prodotta dalle autorità giapponesi, direi stabile: nel senso che c’è una grande calma e non c’è nessuna richiesta di evacuazione, non c’è nessuna richiesta d’allerta. E’ opposta, invece, la reazione e la comunicazione inviata da tutte le ambasciate straniere ai propri cittadini, giustamente: nell’escalation della pericolosità delle centrali nucleari, evidentemente, la maggior parte dei cittadini stranieri sono scappati, sono andati via. C’è stata la consapevolezza crescente, negli ultimi giorni, che la situazione possa a questo punto rappresentare veramente un alto rischio per tutti. Questa è una situazione anomala, che porta i giapponesi a starsene tranquilli, a starsene a Tokyo come se nulla fosse, mentre porta gli stranieri a scappare via. Per quanto riguarda le anomalie, posso dire che non si trovano pile, non si trovano torce, ci sono file lunghissime ai distributori di benzina. C’è un traffico inesistente

D. - Come vedi le prospettive adesso?

R. - Al di là della direzione dei venti che può portare, più o meno, scorie radioattive su una città piuttosto che su un’altra, al di là delle scosse che continuano ancora e che sono molto forti - ne abbiamo una o due al giorno con intensità intorno ai 6° e quindi continuano ad essere molto forti - se io dovessi darti il mio parere, ti direi che prima si va via dal Paese e meglio è, evidentemente; prima si va via da Tokyo e ancora meglio è. Da lì a dire che fra una settimana saremo tutti contaminati o cosa succederà tra un mese, chi lo sa: ci sono questi esperti che adesso sono al lavoro. E’ chiaro che i messaggi non sono positivi. (mg)

Le sostanze radioattive fuoriuscite dalla centrale nucleare giapponese di Fukushima potrebbero contaminare acqua e cibo. Secondo gli esperti, l’esposizione a materiale radioattivo può provocare vari tipi di malattie. Sui danni alla salute che può provocare una radioattività così alta, Salvatore Sabatino ha intervistato Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell'Istituto Nazionale Tumori di Aviano, in provincia di Pordenone: RealAudioMP3

R. - Per quanto riguarda i danni acuti, che sono immediati, coinvolgono il midollo osseo, la pelle, l’intestino, i polmoni, gli organi riproduttivi: tutti gli organi, cioè, che hanno una più rapida proliferazione cellulare sono quelli che sono maggiormente interessati. Tutto questo dipende sia dal dosaggio, sia dalla durata dell’esposizione. Per quanto riguarda, invece, i danni cronici, che possono verificarsi mesi ed anni dopo, sono soprattutto a livello di tumori: in particolare leucemie, linfomi, ma anche tumori della tiroide. Per quanto riguarda la tiroide, il motivo per cui si dà lo iodio come misura preventiva è per far sì che la tiroide stessa - bloccata dallo iodio che somministriamo - non riceva lo iodio radioattivo, che è quello che potrebbe essere rilasciato dalla nube tossica, qualora ci fosse.

D. - E’ vero che sono i bambini i soggetti più a rischio?

R. - Certo, perché hanno tutti i tessuti molto più attivi e proliferanti rispetto agli anziani o agli adulti in generale.

D. - Si riesce a fare una media: dopo quanti anni si assiste al picco dei tumori?

R. - Anche qui dipende: se guardiamo Hiroshima e Nagasaki o se guardiamo Chernobyl, sono situazioni completamente diverse, perché i dosaggi stessi e le esposizioni sono stati diversi. Per quanto riguarda Chernobyl, a esempio, gli unici tumori che sono aumentati significativamente sono stati quelli alla tiroide e questo a distanza di cinque, dieci, vent’anni.

D - Ci sono pericoli anche in Europa, nonostante le distanze?

R. - Dipende dalla nube eventuale che gira per il mondo, se gira e dove va. E’ impossibile dirlo in questo momento. Certo è che se si verificano altre scosse del genere ed altri tsunami, si capisce che la cosa sarebbe diversa. Per cui è un po’ difficile fare delle previsioni. (mg)

Intanto prosegue il lavoro dei circa 50 operai che si alternano nei quattro reattori della centrale di Fukushima per arginare i danni. Un compito estremamente difficile e a rischio, come dice Vincenzo Miliucci, esperto di nucleare. L’intervista è di Alessandro Guarasci RealAudioMP3










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