Marcia della pace con migliaia di persone a Karachi contro le violenze di gruppi politici
Migliaia di persone hanno preso parte oggi a una “marcia della pace” a Karachi, la
più grande città portuale nel sud del Pakistan, dove continuano i regolamenti di conti
tra gruppi politici rivali. Nelle ultime 24 ore, almeno 15 persone sono state uccise
in diversi incidenti nella città. Il bilancio degli ultimi cinque giorni è così salito
a oltre 40 morti e decine di feriti. La nuova ondata di violenza è scoppiata giovedì
scorso quando la Corte Suprema ha deciso di rimuovere il giudice Deedar Hussein dalla
guida di un organismo governativo anti corruzione. Ma intanto, almeno tre appartenenti
a un comitato di pace anti talebano sono stati uccisi in un agguato stamattina nel
distretto tribale di Mohmand, nel nord ovest del Pakistan. Lo riferisce la tv Samaa.
Un gruppo di sospetti militanti islamici ha attaccato un posto di blocco nell'area
di Baizai presidiato dalla milizia locale che collabora con le forze governative nella
lotta contro i ribelli estremisti nelle regioni confinanti con l'Afghanistan. La scorsa
settimana un kamikaze si era fatto esplodere durante un corteo funebre dove erano
riuniti diversi appartenenti a milizie anti talebane, chiamate “lashkar” nei pressi
di Peshawar, causando la morte di 37 persone.
Bloccata da Israele nave diretta
a Gaza con armi Un commando della marina militare israeliana ha abbordato e
fermato in alto mare una nave mercantile liberiana, proveniente dalla Turchia con
a bordo un carico di armi e munizioni destinati, secondo Israele, a “organizzazioni
terroristiche” nella Striscia di Gaza. Il portavoce militare israeliano, nel darne
oggi notizia, ha affermato che la nave "Victoria" era partita dal porto siriano di
Latakia, aveva raggiunto quello turco di Mersin, da dove aveva poi levato le ancore
in direzione di Alessandria. Il portavoce ha sottolineato che la Turchia “non è in
alcun modo implicata nella vicenda”, ma ha alluso a una complicità della Siria e dell'Iran.
Le relazioni tra Israele e Turchia sono tese dopo l'arrembaggio della nave turca Mavi
Marmara, lo scorso maggio, nel corso del quale nove pacifisti turchi filo-palestinesi
furono uccisi in scontri con soldati israeliani.
A Gaza, manifestazioni
per l’unificazione tra Hamas e Al fatah Per il secondo giorno consecutivo nella
città di Gaza si è tenuto un raduno di massa a sostegno della riunificazione tra Hamas,
il gruppo radicale che controlla la Striscia di Gaza, e al-Fatah, il partito nazionalista
che domina nell'Autorità Nazionale Palestinese, e che governa le aree autonome della
Cisgiordania.
Obama esamina con il segretario della Difesa il ritiro dall’Afghanistan Il
presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha incontrato ieri a Washington il segretario
della Difesa americano, Robert Gates, e il comandante delle forze militari in Afghanistan,
generale David Petraeus, “per discutere del piano che prevede di cominciare a ridurre
la forze militari Usa a partire da luglio”. Lo ha reso noto la Casa Bianca, precisando
che nell'incontro Obama, Gates e Petraeus hanno valutato anche “la crescita delle
forze di sicurezza afghane” in vista “del previsto annuncio il prossimo 21 marzo da
parte del presidente afghano, Hamid Karzai, dell'inizio della transizione della sicurezza
alle forze afghane”. La Casa Bianca ha precisato che il piano strategico messo a punto
a suo tempo prevede che entro il 2014, l'Afghanistan abbia la piena responsabilità
della sicurezza nel Paese. Intanto, oggi in due province dell'Afghanistan orientale
l'azione di un kamikaze e lo scoppio di un ordigno rudimentale (ied) hanno causato
la morte del preside di un istituto scolastico e di un ex presidente di consiglio
provinciale. Entrambi gli attentati, si è appreso, sono stati rivendicati dai talebani.
In
Tunisia negata l’autorizzazione a partiti confessionali Il ministero dell'Interno
tunisino ha respinto la richiesta di autorizzazione alla costituzione di un partito
confessionale, così come aveva già fatto nei giorni scorsi per altre formazioni politiche
che si rifanno esplicitamente all'islam. Questa volta, riferisce la Tap, è stato opposto
il no ad attività politiche per il Partito dell'unità araba ed islamica. Stessa sorte
hanno subito le richieste di riconoscimento proposte dal Partito per la libertà e
la dignità, dal Partito della giustizia e dello sviluppo e dal Partito d'unicità e
della riforma. È stata invece autorizzata la costituzione di altri tre partiti (quello
repubblicano, quello della Gioventù per la rivoluzione e la libertà e quelle della
Dignità per la giustizia e lo sviluppo). Dalla dissoluzione del regime di Ben Ali
il numero dei partiti ufficialmente riconosciuti è salito a 37.
Il leader
dell’opposizione eletto presidente in Niger Il leader dell'opposizione Mahamadou
Issoufou ha vinto con quasi il 58% dei suffragi le elezioni presidenziali del Niger,
secondo i risultati ancora provvisori del secondo turno resi noti ieri dalla commissione
elettorale. Issoufou ha ottenuto circa 1,8 milioni di voti, pari al 57,95%, contro
1,3 milioni ottenuti dall'ex premier Seini Oumarou, pari al 42,05%. Il 6 aprile è
prevista l'investitura del nuovo presidente, con il quale la guida del Paese, ricco
di uranio, tornerà ai civili, dopo un anno di governo della giunta militare che ha
preso il potere con un colpo di Stato nel febbraio 2010.
Tra ieri e oggi
oltre 1600 persone sbarcate a Lampedusa Proseguono gli sbarchi di migranti
sull’isola italiana di Lampedusa. Oltre 20 barconi sono arrivati a Lampedusa da ieri
mattina. Si è parlato subito di oltre 1600 persone. Nella notte un pattugliatore della
Marina ha soccorso 129 immigrati alla deriva. Al momento al centro di accoglienza
di Lampedusa ci sono oltre 2800 migranti a fronte di un limite di 800 posti. Inoltre,
potrebbe aver fatto un numero maggiore di vittime il naufragio al largo della Tunisia
tra domenica e lunedì di cui hanno dato testimonianza tunisini giunti ieri a Lampedusa.
Secondo fonti locali, le barche partite da Zarzis avevano almeno 60-70 persone e non,
come si riteneva, una quarantina. A Lampedusa, Francesca Sabatinelli ha raggiunto
telefonicamente Barbara Molinario, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite
per i rifugiati (Acnur):
R. – Tra
ieri ed oggi sono arrivate quasi duemila persone a Lampedusa, in 26 sbarchi; sono
migranti tunisini che arrivano direttamente dalla Tunisia. La maggior parte sono uomini
tra i 20 ed i 30 anni, c’erano anche donne e minori non accompagnati ma in una percentuale
minima rispetto agli uomini.
D. – Stiamo parlando di persone che per
la maggior parte si possono definire immigrati di tipo economico?
R.
– Sì: da quello che stiamo riscontrando noi, la maggior parte delle persone che arrivano
dalla Tunisia ci dicono di essere venuti per motivi economici: spinti da una crisi
economica molto forte e dall’insicurezza, da una sfiducia nel futuro. Ci sono anche
persone che sono bisognose di protezione e quindi fanno domanda di protezione internazionale,
però sono veramente una percentuale minima rispetto alle persone che stanno arrivando.
D.
– Queste persone vengono portate nel Centro di accoglienza di Lampedusa che normalmente
gestisce posti per 850 persone. Che situazione si sta creando nel Centro di accoglienza?
R.
– La situazione in questo momento è critica. Si stanno reperendo altre strutture sull’isola
per decongestionare; Lampedusa è chiaramente un centro di transito, e quindi sarebbe
bene trasferire il numero maggiore di persone oggi, anche per prepararsi a sbarchi
ulteriori, in giornata.
D. – La Capitaneria si aspetta ulteriori sbarchi?
R.
– Oggi sì: il mare è calmo e quindi è facile prevedere che ci siano nuovi arrivi.
D.
– Quali sono le emergenze che l’Acnur ha messo in evidenza?
R. – La
priorità assoluta per Lampedusa è trasferire i migranti in altri centri di accoglienza
in Italia. (gf)
L’Iran reagisce con disappunto all’idea di truppe da
Paesi del Golfo in Bahrein L'Iran ha bollato come "inaccettabile" l'arrivo
di truppe straniere nel Bahrein dove da settimane la maggioranza sciita protesta contro
le discriminazioni a favore della minoranza sunnita, cui fa capo la stessa Famiglia
Reale. Ieri l'Arabia Saudita aveva inviato nel piccolo sceiccato oltre un migliaio
di soldati con ingenti mezzi in appoggio, per contribuire al mantenimento dell'ordine
pubblico.
Il Consiglio d’Europa critica duramente la Grecia per le condizioni
nelle carceri Carceri in mano a gruppi di detenuti e centri per immigrati sovraffollati
e tenuti in uno stato pietoso. Queste le dure accuse alla Grecia contenute in una
dichiarazione pubblica del Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt) del Consiglio
d'Europa. Quella è la prima volta che il Cpt fa una dichiarazione pubblica nei confronti
di un paese membro della Ue, e solo la sesta volta da quando è stato creato nel 1989.
Ma il ricorso a una dichiarazione pubblica, secondo il Cpt è stato reso necessario
vista la totale inerzia delle autorità greche e alla costatazione che da quando il
Cpt ha iniziato a visitare il Paese nel 1993 la situazione non ha fatto che peggiorare.
Ogni
giorno scompaiono a Mumbai 28 persone: la denuncia di "Times of India" Ogni
giorno 28 persone scompaiono a Mumbai, la metropoli dello Stato centrale indiano del
Maharashtra, in maggior parte giovani donne destinate al mercato della prostituzione.
Lo riferisce il quotidiano "Times of India" che denuncia un allarmante aumento del
traffico di esseri umani in India negli ultimi due anni. Nel 2009-2010 nella megalopoli
e centro finanziario indiano sono sparite 20.682 persone, di cui 5.654 sono giovani
donne di età compresa tra i 19 e 35 anni, secondo dati della polizia. Il fenomeno
è in crescita anche se si considera l'intero Stato del Maharashtra, dove nel 2010
sono scomparse 12.819 mila ragazze contro le 11.295 dell'anno precedente. (Panoramica
internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LV no. 74