2011-03-15 15:01:43

Iraq. Mons. Warduni: “Non disperdere il ricordo di mons. Rahho”


“La vita e la morte di mons. Faraj P. Rahho è una luce che illumina la nostra vita e ci dà la forza di rimanere come testimoni della fede cristiana pur in una situazione così difficile”. Queste le parole pronunciate da mons. Emil Shimoun Nona, arcivescovo di Mosul, durante la celebrazione della messa in ricordo di mons. Faraj P. Rahho, suo predecessore, trovato morto il 12 marzo di tre anni fa nei dintorni del Paese, dove era stato rapito il 29 febbraio. Nel corso della celebrazione è stato ricordato anche il 25mo anniversario della fraternità “Carità e Gioia”, fondata da mons. Rahho per la cura dei disabili. A guidarla oggi è il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, che durante il rapimento condusse le trattative con i rapitori. “Sono stati giorni tristi – ha raccontato il vicario all’agenzia Sir - non sapevamo a chi rivolgerci, abbiamo cercato l’appoggio di tutti, anche di gruppi militanti”. “Ad un certo punto – ha sottolineato - ci sembrava di vedere la luce in fondo al tunnel, salvo poi piombare nello sconforto quando fu ritrovato il corpo senza vita di mons. Rahho”. “Mi ero anche offerto ai rapitori al suo posto – ha sottolineato mons. Warduni - ma senza esito”. “Lo spirito di perdono e di riconciliazione – ha affermato il vicario – è stato il grande lascito di mons. Rahho alla chiesa irachena”. “È importante – ha concluso mons. Warduni - che il suo ricordo e quello di altri martiri non vada disperso”. (M.I.)







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