Vescovi del Piemonte: l'Unità d'Italia diventi sempre più unione morale e spirituale
“Con l’impegno di tutti, l’unità nazionale diventi sempre più unione morale e spirituale,
dove ciascuno, e ogni gruppo sociale, si impegni a promuovere il bene comune, nel
rispetto, nell’ascolto e nel dialogo con le diverse culture e impostazioni di vita
di cui sono ricche le nostre comunità, per far crescere la solidarietà e la giustizia
sociale, il rispetto della vita e della dignità di ogni persona umana, la centralità
della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, e dei suoi diritti
fondamentali in fatto di lavoro e di educazione delle nuove generazioni”. L’incoraggiamento
è dei vescovi di Piemonte-Valle d’Aosta (Cep) che in un messaggio, diffuso oggi e
ripreso dall'agenzia Sir, si rivolgono alle chiese locali e alla società civile per
riflettere sui 150 anni dell’unità di Italia. “La civiltà di un popolo si rivela dal
modo con cui esso accoglie e sostiene coloro che sono più deboli, sofferenti, poveri,
indifesi, stranieri. Sono essi che ci indicano le vie per costruire una nazione unita
nell’amore e nella pace”. Nel testo la Cep, pur riconoscendo che “parte del mondo
cattolico fece fatica” ad accettare il processo di unificazione politica, anche “a
causa di provvedimenti anticlericali e anticattolici”, ricorda che la Chiesa, “contribuì
lealmente a formare gli italiani, continuando una lunga tradizione educativa e culturale
e avviando nuove opere di solidarietà e di promozione umana”. A Torino poi, “contribuirono
al bene degli italiani e dell’Italia in fieri, con la loro vita e le loro opere, soprattutto
i ‘Santi sociali’, i figli migliori delle nostre Chiese e della nostra terra”. E sulle
orme tracciate da questi testimoni “noi vescovi intendiamo guidare le nostre Chiese
del Piemonte e della Valle d’Aosta ed invitiamo le nostre comunità, e i giovani in
particolare, a farsi protagonisti di una nuova stagione di cammino unitario del nostro
popolo, valorizzando le risorse in una giusta prospettiva federale e solidale insieme,
cementando i valori religiosi e civili sulla roccia solida della fede e della cultura
cristiana”. Di fronte alle crescenti sfide in atto nel Paese, conclude la Cep, “c’è
bisogno di una forte e decisa ripresa spirituale da parte delle varie componenti familiari,
politiche, economiche, sociali, per sostenere con fiducia il cammino della nazione,
di cui ciascuno é responsabile, chiamato a fare la sua parte anche con sacrificio
personale, per coltivare la speranza di un domani migliore”. (R.P.)