2011-03-13 15:04:42

Yemen: nuova giornata di scontri tra polizia e manifestanti, un morto


Nello Yemen, una persona è morta e almeno 19 sono rimaste ferite nel corso dell’ennesima giornata di scontri, oggi, a Sana’a, dove i manifestanti hanno innalzato barricate contro la polizia all’esterno dell’università, luogo simbolo della protesta antigovernativa. Intanto sale a 7 il bilancio delle vittime dei disordini di ieri in diverse città del Paese. Nonostante le forze dell’ordine abbiano aperto il fuoco e lanciato gas sulla folla, i contestatori non si sono arresi e hanno tentato di dare alle fiamme un posto di polizia nella città meridionale di Aden. Il segretario generale dell’Onu, Ban-ki-moon si è detto “preoccupato per l’eccessivo uso della forza” da parte delle autorità e ha invitato governo e opposizione ad avviare un dialogo.

Bahrein
La polizia ha iniziato oggi a lanciare lacrimogeni sulla folla accampata in piazza delle Perle, al centro di Manama, e contro un’altra manifestazione che le forze dell’ordine non sono riuscite a bloccare, nella quale sono rimasti feriti otto agenti. Molte le persone ricoverate in ospedale. Le proteste antigovernative, iniziate nel Paese il 14 febbraio, si erano riaccese ieri con una manifestazione cui hanno partecipato migliaia di persone nei pressi di palazzo Safriya.

Arabia Saudita
Si normalizza la situazione in Arabia Saudita: il ministro dell’Interno, principe Nayef ben Abdel Aziz, ha ringraziato pubblicamente il popolo per non essere sceso in piazza nei giorni scorsi, quando, in molte città, erano state annunciate manifestazioni per la “giornata della collera”. “Il popolo ha provato al mondo intero di essere solidale con la sua dirigenza”, ha detto il ministro.

Israele – Cisgiordania
Il premier Netanyahu ha annunciato la costruzione di 500 nuovi nuclei abitativi destinati a coloni ebrei nella Cisgiordania occupata. È questa la prima reazione del governo israeliano alla strage di una famiglia ebrea avvenuta ieri per mano di un palestinese che non è ancora stato individuato, mentre tra gli investigatori si fa strada l’ipotesi che i killer siano più di uno. Intanto oggi l’esercito di Israele resta dislocato in forze in Cisgiordania perché si temono reazioni alla notizia della costruzione dei nuovi alloggi, immediatamente condannata dall’Anp come “sbagliata e inaccettabile”.

Libano
Circa 300mila persone provenienti dalle aree cristiane e sunnite del Paese si sono radunate in piazza dei Martiri a Beirut per dare vita a una grande manifestazione per chiedere il disarmo del movimento sciita Hezbollah presente in Libano, accusato di essere al servizio dell’Iran. Al megaraduno convocato dalla coalizione di governo sostenuta da Stati Uniti e Lega Araba, ha parlato il premier uscente Saad Hariri: “Vogliamo un Libano dove nessuno al di sopra dello Stato abbia il monopolio delle armi”.

Pakistan
Quattro persone sono morte oggi nel corso di un attacco missilistico americano contro miliziani armati nel Waziristan del sud: i missili hanno centrato un veicolo nella zona di Azam Warsak.

Cina
Si è conclusa oggi la Conferenza politica consultiva della Commissione nazionale del popolo cinese, alla presenza dei vertici dello Stato e sotto la direzione del Partito Comunista. La Conferenza è il più alto organo consultivo politico del Paese e nel corso di essa sono stati presentati molti progetti per il piano quinquennale di sviluppo sociale ed economico: in particolare sono state avanzate proposte per ottimizzare la struttura economica, contenere l'inflazione, dare una spinta ulteriore all'economia, promuovere lo sviluppo dell'agricoltura ed effettuare riforme fiscali e finanziarie.

Sudan
È di almeno 30 morti il bilancio delle vittime degli scontri avvenuti ieri nella città di Malakal fra le truppe regolari del sud Sudan e un gruppo di miliziani del comandante Ulony, fedele a Khartoum. In seguito all’offensiva il governo del sud Sudan ha accusato il presidente del nord di complottare contro il suo rovesciamento per impedire la secessione prevista per il 9 luglio prossimo, dopo il sì all’indipendenza sancito dal referendum popolare del gennaio scorso.

Costa d’Avorio
I militari fedeli al presidente uscente ivoriano Laurent Gbagbo sono pronti al lancio di un'offensiva nella capitale Abidjan contro le postazioni dell'avversario Alassane Ouattara, riconosciuto dalla comunità internazionale il vincitore delle elezioni del novembre scorso, e con il quale si è schierata la maggioranza della popolazione. Ieri i militari, che si fronteggiano da oltre tre mesi con gli oppositori, hanno lanciato un assalto nel quartiere di Abobo, alla periferia della città.

Usa – schianto bus
La polizia di New York sta dando la caccia al tir che ieri all’alba ha urtato un autobus causando il gravissimo incidente nel Bronx in cui hanno perso la vita 15 persone, mentre 19 passeggeri sono rimasti feriti, sei in modo grave. Il bus stava rientrando dal Connecticut dopo una serata passata in un casinò. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 72







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