Russia: inizia il Grande Digiuno ortodosso. Il patriarca Kirill ammonisce contro i
pericoli dell’ozio
“Non sostituiamo il lavoro con l’ozio che non ristora l’anima. L’ozio è un passatempo
vuoto”. Con queste parole il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha inaugurato
lunedì scorso nella cattedrale della santissima Trinità nel monastero di San Daniele
a Mosca il “Grande Digiuno”ortodosso, l’equivalente della cattolica Quaresima. “L’anima
di un uomo pigro”, ha continuato il patriarca, “è una cosa pericolosa per la sua vita
fisica e spirituale”, mentre l’ozio genera spesso odio verso il genere umano. “Il
lavoro è tra le più grandi virtù cristiane ed è uno strumento anche per lavorare su
se stessi, mentre una persona oziosa è anche una persona disarmata che non ha armi
per combattere il male”. Lo stesso giorno, riferisce l'agenzia AsiaNews, il capo della
Chiesa russo-ortodossa ha parlato dell’importanza della speranza, “il più impressionante
frutto della fede”. “La speranza in Dio”, avverte Kirill, “non solleva una persona
dall’assumersi le proprie responsabilità. La fede ci dà la forza di risolvere ogni
problema, mentre chi nega fede e speranza è incline a cadere nello scoraggiamento,
che è una forza negativa che distrugge la vita umana”. Il Grande Digiuno ricorda i
40 giorni di Gesù nel deserto, subito dopo il suo battesimo. Si tratta, come per i
cattolici, di sette settimane di preghiera, pentimento e astinenza. È il periodo dell’anno
liturgico a regime più severo per i fedeli: vietata carne, uova, pesce, derivati del
latte e alcol. Il lungo periodo di preparazione di corpo e anima alla Resurrezione
culmina con la domenica di Pasqua, festa centrale nel calendario ortodosso e che quest’anno
coincide con quella cattolica, il 24 aprile. (M.R.)