2011-03-09 14:35:43

Nicaragua-Costa Rica: il verdetto dell'Aja sul fiume Juan definito soddisfacente


Sembrerebbe aver accontentato entrambe le parti, almeno da come è stato accolto ufficialmente, il verdetto con cui la Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha ordinato a Nicaragua e Costa Rica di astenersi, entrambi, dal mantenere truppe e polizia nel territorio di frontiera lungo il fiume San Juan, oggetto di un’annosa disputa. Se il governo di San José l’ha definito “una vittoria”, Managua l’ha giudicato “favorevole” perché gli consentirà di proseguire le operazioni di dragaggio del fiume, avviate il 18 ottobre scorso: sono state proprio le operazioni e il successivo posizionamento dell’esercito nicaraguense sull’isola fluviale di Calero, in una porzione di territorio rivendicata dalla Costa Rica, ad innescare la dura reazione di San José che ha accusato il vicino anche di danni ambientali a una sua riserva naturale. “La Corte - riferisce l'agenzia Misna - ha emesso una risoluzione storica, le frontiere non possono essere alterate unilateralmente né con la forza” ha detto la presidente costaricana Laura Chinchilla. “Accogliamo la sentenza…Non abbiamo niente contro i costaricani” ha dichiarato il collega nicaraguense Daniel Ortega. In un comunicato congiunto, i governi di Messico e Guatemala hanno rivolto un appello ai due Paesi in disputa esortandoli, “a partire dalle misure prese dalla Corte, a fare un nuovo sforzo per arrivare a una soluzione soddisfacente al loro contenzioso attraverso il dialogo e il negoziato”. Sul merito della disputa frontaliera, la Corte dell’Aja deve ancora esprimersi. Il verdetto non ha però contribuito a far scendere la tensione: il ministro della Sicurezza costaricano, José María Tijerino, ha annunciato l’invio di una missione al confine per verificare se i militari nicaraguensi “abbiano piazzato delle mine”, esortando la polizia posizionata nell’area a “restare in allerta, evitando provocazioni”. (R.P.)







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