Messaggio del Papa per la Campagna di Fraternità in Brasile: per salvare la creazione,
l’uomo riconosca di essere creatura
Bisogna cambiare mentalità e atteggiamenti per una vera salvaguardia del creato: questo
l’appello del Papa nel suo messaggio alla Chiesa cattolica in Brasile che oggi, in
occasione dell’inizio della Quaresima, lancia l’annuale “Campagna della Fraternità”.
L’evento di quest’anno si svolge sul tema “Fraternità e vita nel Pianeta” e riflette
su un brano della Lettera di San Paolo ai Romani: “La Creazione geme nei dolori del
parto”. Obiettivo della Campagna è di sensibilizzare sulle conseguenze del riscaldamento
globale e dei cambiamenti climatici sulle popolazioni del Pianeta, in particolare
sulle comunità più povere e vulnerabili. Il servizio di Sergio Centofanti:
“Il primo
passo per un corretto rapporto con il mondo che ci circonda – afferma il Papa – è
il riconoscimento da parte dell'uomo della sua condizione di creatura: l'uomo non
è Dio, ma sua immagine” e, in quanto tale, è chiamato ad essere “più sensibile alla
presenza di Dio in ciò che lo circonda”. Infatti, prosegue Benedetto XVI, “in tutte
le creature, e specialmente nella persona umana, esiste una certa epifania di Dio”.
Così, "chi sa riconoscere nel cosmo i riflessi del volto invisibile del Creatore,
è portato ad avere maggiore amore per tutte le creature". Ma di fronte alla creazione
che “geme nelle doglie del parto", anche a causa dei “danni causati dall'egoismo umano”
– sottolinea il messaggio – occorre “un cambiamento di mentalità e di atteggiamenti”.
Innanzitutto, “l'obbligo di prendersi cura dell'ambiente è un imperativo che nasce
dalla consapevolezza che Dio affida la sua creazione all'uomo, non perché questi eserciti
su di essa un dominio arbitrario, ma perché la custodisca come un figlio può prendersi
cura del patrimonio del padre”.
Perciò, “l'uomo sarà in grado di rispettare
le creature – scrive il Papa – nella misura in cui coltiva nel suo spirito un senso
pieno della vita; in caso contrario, sarà portato a disprezzare se stesso e ciò che
lo circonda, a non avere rispetto per l'ambiente in cui vive”. Per questo, conclude
il messaggio, “la prima ecologia che deve essere promossa è l’ecologia umana”: cioè,
“senza una chiara difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale; senza
una difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; senza una
vera difesa di quanti sono esclusi ed emarginati dalla società” e di quanti, “vittime
di catastrofi naturali”, hanno perso tutto, “mai si potrà parlare di una vera difesa
dell'ambiente”.