Irlanda: il richiamo dei vescovi alla difesa delle donne soprattutto nei Paesi in
guerra
La comunità internazionale moltiplichi gli sforzi per proteggere le donne dalla violenza
sessuale nei Paesi in guerra: è l’appello lanciato da Consiglio per la Giustizia e
la Pace della Conferenza episcopale irlandese. In una nota diffusa ieri, in occasione
del 100.mo anniversario della Giornata internazionale della donna, i presuli ribadiscono
l’importanza delle pari opportunità e ricordano la risoluzione 1325 del Consiglio
di sicurezza dell’Onu. Adottata nel 2000, la norma internazionale invita esplicitamente
tutte le parti in causa nei conflitti a “prendere speciali misure per proteggere le
donne dalle violenze sessuali” e richiama “la responsabilità di tutti gli Stati” nel
perseguire i colpevoli di crimini di guerra, inclusi i reati di stupro. “Sfortunatamente
– scrive nella nota mons. Raymond Field, presidente del Consiglio episcopale Giustizia
e Pace – sebbene negli ultimi anni siano stati fatti grandi progressi nel riconoscere
come crimini di guerra gli stupri commessi durante i conflitti armati, passi avanti
troppo piccoli, invece, si registrano in termini di difesa delle donne e di condanna
dei colpevoli”. Una mancanza non di poco conto, continua mons. Field, poiché “il fallimento
della protezione delle donne nel campo della sicurezza impedisce di far valere i loro
diritti in campo sociale, politico ed economico”. Invece, aggiunge il presule irlandese,
“il contributo vitale che le donne offrono alla società deve essere adeguatamente
valutato e protetto”. E da una “prospettiva cristiana”, la riflessione deve essere
ancora più accurata, poiché, dice mons. Field, “rispondere alla violenza sessuale
è un imperativo morale, profondamente radicato nel nostro credo, ovvero nel fatto
che ogni essere umano, maschio o femmina che sia, è fatto ad immagine di Dio. E in
quanto immagine di Dio, l’individuo possiede la dignità di una persona che non è qualcosa,
ma qualcuno”. Infine, il presule conclude ricordando i tanti casi di violenza anche
domestica o verbale cui sono sottoposte le donne e richiama tutti alla responsabilità
di lavorare per lo sradicamento di “tali crimini”. (I.P.)