2011-03-09 14:32:47

India. Nuova ondata di violenza anticristiana in Orissa: torna l’incubo fra i fedeli


Una nuova ondata di violenza contro i cristiani fa piombare nel terrore, ancora una volta, la comunità locale: fonti locali di Fides riferiscono allarmate che i tribali cristiani del distretto di Malkangiri, nello stato dell’Orissa, hanno subito ripetuti attacchi, a partire dal dicembre scorso. Nell’ultimo mese le aggressioni si sono intensificate, registrando oltre 10 episodi, durante i quali diversi fedeli sono stati feriti, e fra loro donne incinte e bambini. Secondo il Pastore Vijay Purusu, della Chiesa evangelica “Betel Church”, i cristiani sono stati attaccati e percossi in attacchi notturni: almeno quattro famiglie, terrorizzate, hanno abbandonato le loro case. L’Orissa (India centro-orientale), in particolare il distretto di Khandamal, è stato teatro di una massiccia serie di attacchi e aggressioni contro cristiani nel 2007-2008, in cui furono distrutte oltre 6.600 case di cristiani e oltre 56mila persone restarono sfollate. Ora, notano a Fides esponenti della comunità cristiana locale, si teme che questi nuovi episodi, ad opera degli stessi militanti fondamentalisti indù del movimento “Rashtriya Swayamsevak Sangh” (Rss), responsabili delle violenze di tre anni fa e ancora impuniti, possano seminare nuovamente il panico, cacciando i cristiani, nell’indifferenza delle autorità locali. I cristiani, nelle ultime settimane, hanno segnalato le violenze alla polizia locale, ma non hanno avuto nessuna risposta né azione ufficiale. I fedeli hanno anche creato dei “Comitati di pace” locali, per disinnescare le tensioni che, secondo quanto riferiscono fonti locali, sono dovute soprattutto all’avvenuta conversione di alcuni villaggi tribali al cristianesimo, malvista da quelli indù. “Gli attacchi sono motivati dal fatto che gli indù continuano a disprezzare e invidiare l’ottimo lavoro compiuto dai cristiani in campo sociale, sanitario e assistenziale”. Intanto l’Orissa resta al centro della scena politica: l’All India Christian Council (Aicc) ha inviato un Memorandum al Ministro dell’Interno dell’Unione Indiana, padre Chidambaram, e al Primo Ministro dello stato dell’Orissa, Naveen Patnaik, chiedendo di istituire una “National Investigation Agency”, per dimostrare le responsabilità della rete estremista indù “Sang Parivar” nelle violenze anticristiane scoppiate in Orissa nel 2008. John Dayal, leader dell’Aicc, ha detto che “non c’è dubbio che elementi del Sang Parivar siano coinvolti nella violenza”. Un altro grave episodio, segnalato all’agenzia Fides, riguarda, inoltre, lo stato del Rajasthan, nell’India Nordoccidentale: a Jaipur un Pastore cristiano, un tribale adivasi, è stato costretto a percorrere oltre 5 km nudo, sulla strada principale della città, deriso da alcuni giovani estremisti indù in motocicletta, che lo hanno insultato, spogliato e percosso. L’episodio, non riportato dai media locali, è avvento il 1° febbraio scorso ma, a oltre un mese dalla denuncia alla polizia, nessuno dei colpevoli è stato arrestato. (R.P.)







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