India. Nuova ondata di violenza anticristiana in Orissa: torna l’incubo fra i fedeli
Una nuova ondata di violenza contro i cristiani fa piombare nel terrore, ancora una
volta, la comunità locale: fonti locali di Fides riferiscono allarmate che i tribali
cristiani del distretto di Malkangiri, nello stato dell’Orissa, hanno subito ripetuti
attacchi, a partire dal dicembre scorso. Nell’ultimo mese le aggressioni si sono intensificate,
registrando oltre 10 episodi, durante i quali diversi fedeli sono stati feriti, e
fra loro donne incinte e bambini. Secondo il Pastore Vijay Purusu, della Chiesa evangelica
“Betel Church”, i cristiani sono stati attaccati e percossi in attacchi notturni:
almeno quattro famiglie, terrorizzate, hanno abbandonato le loro case. L’Orissa (India
centro-orientale), in particolare il distretto di Khandamal, è stato teatro di una
massiccia serie di attacchi e aggressioni contro cristiani nel 2007-2008, in cui furono
distrutte oltre 6.600 case di cristiani e oltre 56mila persone restarono sfollate.
Ora, notano a Fides esponenti della comunità cristiana locale, si teme che questi
nuovi episodi, ad opera degli stessi militanti fondamentalisti indù del movimento
“Rashtriya Swayamsevak Sangh” (Rss), responsabili delle violenze di tre anni fa e
ancora impuniti, possano seminare nuovamente il panico, cacciando i cristiani, nell’indifferenza
delle autorità locali. I cristiani, nelle ultime settimane, hanno segnalato le violenze
alla polizia locale, ma non hanno avuto nessuna risposta né azione ufficiale. I fedeli
hanno anche creato dei “Comitati di pace” locali, per disinnescare le tensioni che,
secondo quanto riferiscono fonti locali, sono dovute soprattutto all’avvenuta conversione
di alcuni villaggi tribali al cristianesimo, malvista da quelli indù. “Gli attacchi
sono motivati dal fatto che gli indù continuano a disprezzare e invidiare l’ottimo
lavoro compiuto dai cristiani in campo sociale, sanitario e assistenziale”. Intanto
l’Orissa resta al centro della scena politica: l’All India Christian Council (Aicc)
ha inviato un Memorandum al Ministro dell’Interno dell’Unione Indiana, padre Chidambaram,
e al Primo Ministro dello stato dell’Orissa, Naveen Patnaik, chiedendo di istituire
una “National Investigation Agency”, per dimostrare le responsabilità della rete estremista
indù “Sang Parivar” nelle violenze anticristiane scoppiate in Orissa nel 2008. John
Dayal, leader dell’Aicc, ha detto che “non c’è dubbio che elementi del Sang Parivar
siano coinvolti nella violenza”. Un altro grave episodio, segnalato all’agenzia Fides,
riguarda, inoltre, lo stato del Rajasthan, nell’India Nordoccidentale: a Jaipur un
Pastore cristiano, un tribale adivasi, è stato costretto a percorrere oltre 5 km nudo,
sulla strada principale della città, deriso da alcuni giovani estremisti indù in motocicletta,
che lo hanno insultato, spogliato e percosso. L’episodio, non riportato dai media
locali, è avvento il 1° febbraio scorso ma, a oltre un mese dalla denuncia alla polizia,
nessuno dei colpevoli è stato arrestato. (R.P.)