2011-03-09 14:33:10

Egitto: per i missionari gli scontri a Il Cairo causati da sbagliata interpretazione del Corano


“Speriamo che questi incidenti rimangano isolati, perché stiamo assistendo a quello che da tempo vado dicendo, cioè che tutti i nodi della società egiziana verranno al pettine”. E’ quanto dichiara all’agenzia Fides padre Luciano Verdoscia, missionario comboniano, che opera da anni al Cairo a contatto con i ragazzi che vivono a Mansheya, il quartiere dei raccoglitori d’immondizia (“Zabbaleen”), che si trova ai piedi delle colline Moqattam. In questa zona, secondo quanto ha riferito il Ministro della Sanità egiziano, nella notte tra l’8 e il 9 marzo, 10 persone sono morte in scontri tra musulmani e copti che protestavano per la distruzione della chiesa di Atfih, nella regione di Helwan. “Quello che è accaduto – spiega padre Verdoscia - è indicativo di una situazione presente nel Paese che da un lato è data dall’ignoranza, e dall’altro da un’interpretazione sbagliata della religione. Su questo punto anche diversi studiosi musulmani concordano sul fatto che vi sono delle interpretazioni non corrette di alcuni versetti coranici che autorizzerebbero discriminazioni nei confronti delle donne e dei cristiani. Anche il divieto alle donne di manifestare ieri, 8 marzo, in piazza Tahrir, è un segnale negativo. Spero che la rivoluzione di popolo vada avanti per affrontare questi problemi, altrimenti, non si può escludere il fatto che il Paese scivoli verso la guerra civile, o lo scontro violento tra fazioni”. “Esistono anche segnali incoraggianti – conclude il missionario - come la presa di posizione, opportuna e positiva, dell’imam di al-Azhar, Ahmed el-Tayeb, che ha condannato la distruzione della chiesa di Atfih, e del capo dell’esercito, che ha promesso la ricostruzione del luogo di culto”. (R.P.)







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