Benedetto XVI all'udienza generale: il digiuno è l'astinenza dal male, l'elemosina
la scelta di fare il bene
Nel Mercoledì delle Ceneri, Benedetto XVI sollecita tutti fedeli, raccolti nell’Aula
Paolo VI per l'udienza generale, ad entrare nel tempo di Quaresima prendendo ogni
giorno la propria croce per seguire Gesù. Il servizio di Roberta Gisotti:
“La Quaresima
è un cammino, è accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme, luogo del compimento del
suo mistero di passione, morte e resurrezione”. Questo itinerario di fede – ha sottolineato
Benedetto XVI – “ci ricorda che la vita cristiana è una ‘via’ da percorrere, consistente
non tanto in una legge da osservare, ma nella persona stessa di Cristo, da incontrare,
da accogliere, da seguire”. “Gesù infatti ci dice: ‘Se qualcuno vuole venire dietro
a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua’” :
“La
Chiesa sa che, per la nostra debolezza, è faticoso fare silenzio per mettersi davanti
a Dio, e prendere consapevolezza della nostra condizione di creature che dipendono
da Lui e di peccatori bisognosi del suo amore; per questo, in Quaresima, invita ad
una preghiera più fedele ed intensa e ad una prolungata meditazione sulla Parola di
Dio”.
Ed è soprattutto la Liturgia, ha ricordato il Papa, a condurci
in questo cammino con il Signore, per ripercorrere gli eventi che ci hanno portato
la salvezza, ma “non come una semplice commemorazione, un ricordo di fatti passati”,
perché “nelle azioni liturgiche”, “quegli avvenimenti salvifici diventano attuali”:
“Partecipare
alla Liturgia significa allora immergere la propria vita nel mistero di Cristo, nella
sua permanente presenza, percorrere un cammino in cui entriamo nella sua morte e risurrezione
per avere la vita”.
Il Santo Padre ha quindi richiamato “il nesso
particolare che lega il Tempo quaresimale al Battesimo”, “per cui l’uomo, morto al
peccato, è reso partecipe della vita nuova in Cristo Risorto.” Poi l’invito di prepararsi
a celebrare degnamente i misteri pasquali osservando le pratiche tradizionali: il
digiuno, l’elemosina e la preghiera.
Il digiuno, non solo l’astinenza
dal cibo, ma “altre forme di privazione per una vita più sobria”, “segno esterno di
una realtà interiore, del nostro impegno, con l’aiuto di Dio, di astenerci dal male
e di vivere del Vangelo.” L’elemosina, non solo per “i ricchi e i facoltosi”, ma anche
per “quelli di condizione modesta e povera”, perché “cosi disuguali nei beni di fortuna,
tutti possono essere pari nei sentimenti di pietà dell’anima”. La preghiera è “fatta
di umiltà e carità, nel digiuno e nell’elemosina, nella temperanza e nel perdono delle
offese, dando cose buone e non restituendo quelle cattive”:
"Cari
amici, in questo cammino quaresimale siamo attenti a cogliere l’invito di Cristo a
seguirlo in modo più deciso e coerente, rinnovando la grazia e gli impegni del nostro
Battesimo, per abbandonare l’uomo vecchio che è in noi e rivestirci di Cristo, per
giungere rinnovati alla Pasqua e poter dire con san Paolo ‘non vivo più io, ma Cristo
vive in me’. Buon cammino quaresimale a tutti!". (applausi)