Venerdì Santo il Papa risponderà in tv alle domande dei fedeli su Gesù. Intervista
con il conduttore Rai, Rosario Carello
Una prima assoluta: il prossimo 22 aprile, Venerdì Santo, Benedetto XVI risponderà
a tre domande su Gesù, nell’ambito del programma televisivo di Rai Uno, “A Sua Immagine”.
Le domande potranno essere inviate sul sito web della trasmissione, per poi essere
selezionate. Quindi, l’inedita intervista al Papa sarà registrata pochi giorni prima
della messa in onda. Alessandro Gisotti ha chiesto al conduttore di “A Sua
Immagine”, Rosario Carello, di raccontare come sia nata questa idea:
R. - Tutto
nasce da questa valutazione: il Venerdì Santo è un giorno particolare e fino a qualche
anno fa, anche la televisione si rendeva conto di questa diversità con una programmazione
che induceva quantomeno alla riflessione. Si è perso questo sentimento… Oggi il Venerdì
Santo televisivo è un giorno come un altro per tutti i canali: addirittura ci sono
litigi, pettegolezzi, cose così. Allora, noi qui “A sua immagine” abbiamo provato
a recuperare questo storico programma che era “Domande su Gesù” per riportare al centro
del pomeriggio di quel giorno, nello stesso orario della morte di Gesù, il caso di
Gesù. L’idea era: tante domande su Gesù che arrivano dai telespettatori, che trovano
in studio già degli interlocutori per rispondere, ma sarebbe straordinario se fosse
proprio il Papa, che è così attento all’ascolto e al dialogo, a rispondere. Quanto
sarebbe bello se il pubblico potesse fare delle domande e fosse il Papa a rispondere.
Ci sembrava folle addirittura pensarlo. Vedevamo però nello stile di Papa Benedetto
qualcosa che ci induceva quantomeno a proporla questa idea: l’abbiamo proposta ed
ecco che il Papa ha accettato.
D. - Davvero già questo rende l’idea
della straordinarietà dell’evento: un Papa che parla di Gesù, il Venerdì Santo, in
televisione…
R. - Questo è davvero l’elemento forte di questa vicenda.
Il Papa si rende conto, e questo lo ha scritto lui stesso, che se poco conosciamo
Cristo - e lo conosciamo poco, lo afferma lui stesso nella prefazione al primo volume
“Gesù di Nazaret” - lo amiamo poco e poco possiamo credere in Lui. Quindi, il Papa,
attraverso un’attività che vediamo vasta - sta per uscire il secondo volume di “Gesù
di Nazaret” e sappiamo che un terzo è in preparazione - è impegnato a far riscoprire
chi è Gesù, anzi meglio la verità dell’aderenza del Gesù evangelico al Gesù storico.
Questo impegno, che è un impegno della vita, lo vuole proporre fino in fondo anche
in una data così importante.
D. - Come verranno scelte le domande?
R.
- Domenica prossima, lanceremo l’iniziativa e quindi cominceranno ad arrivare: anche
se devo dire che, prese dall’entusiasmo, le prime persone già oggi, avendo letto la
notizia, ci stanno incominciando a inondare di domande. La nostra idea, quindi, di
attendere domenica in qualche modo è già superata dagli eventi. Queste domande arriveranno,
noi le leggeremo tutte e cercheremo di capire se prevalgono alcuni interrogativi su
altri. Quelle che sembreranno le più forti, le più presenti, ma anche quelle capaci
di aprire un dibattito più forte le porteremo al Santo Padre. Il Papa ci ha già assicurato
che risponderà a tre domande.
D. - Da operatore dell’informazione,
cosa più ti colpisce dello stile di comunicazione di Benedetto XVI?
R.
- La chiarezza: il Papa riesce ad esprimere concetti, che sono spesso complicati di
per sé, in maniera talmente semplice, ma contemporaneamente esauriente, che il cervello
li comprende e il cuore se ne sente riscaldato. Questo è un grandissimo dono di questo
Papa che, secondo me, pian piano, comincia a scoprire veramente chiunque. Poiché la
televisione parla a tutti, questa occasione del Venerdì Santo sarà una dimostrazione
straordinaria di questa capacità, di questo dono che il Papa ha e che mette costantemente
a disposizione della Chiesa e del mondo. (mg)