Turchia: tempo di Quaresima nel ricordo di mons. Padovese
Catechesi, ritiri per presbiteri e solidarietà. Sarà improntata su queste tre direttrici
la prossima Quaresima nella comunità di Antiochia, guidata dal parroco padre Domenico
Bertogli. “Vogliamo vivere questo tempo di preparazione alla Pasqua come un momento
di annuncio e di perdono in comunione con i nostri fratelli ortodossi” dichiara all'agenzia
Sir anticipando anche altri appuntamenti come quello con i padri Cappuccini di Cappadocia
in aprile. “Attendiamo a breve la visita di mons. Ruggero Franceschini, presidente
dei vescovi di Turchia e attuale amministratore del vicariato apostolico di Anatolia
al posto del compianto mons. Luigi Padovese. Una presenza importante che intende anche
rafforzare i nostri fedeli che attendono l’arrivo di un nuovo pastore dopo l’omicidio
di mons. Padovese avvenuto il 3 giugno dello scorso anno”. Non mancheranno momenti
di solidarietà grazie alla Caritas locale che, spiega il parroco, ha inviato una lettera
ai fedeli per invitarli “alla condivisione materiale con chi è nel bisogno”. Una intenzione
particolare di preghiera sarà per la chiesa di Iskenderun, guidata attualmente da
una piccola comunità di frati minori conventuali, “rimasta profondamente colpita dalla
morte di mons. Padovese. In questo senso l’arrivo di un nuovo vescovo è, a mio avviso,
urgente, ma occorre attendere ancora qualche mese, forse un paio. Dovremo attendere,
purtroppo, molto di più per avere la celebrazione del processo che faccia giustizia
della morte di mons. Padovese”. “Per ricordarlo al meglio – aggiunge padre Bertogli
- proseguiamo la nostra missione di annuncio. Dopo tante nostre richieste da giovedì
scorso come leader della comunità cattolica, ortodossa ed ebraica non abbiamo più
la scorta. Non è necessario e non ci sentivamo liberi, abbiamo dei telefoni cui chiamare
per segnalare eventuali problemi, paure o necessità”. Annuncio che riprenderà vigore,
secondo le parole del religioso, anche grazie “al ritorno dei pellegrini a Tarso ed
Antiochia. Stiamo accogliendo, sin dalla fine di febbraio, diversi gruppi da Portogallo,
Italia, Francia, Germania. E’ un frutto dell’Anno paolino, i pellegrini rafforzano
la piccola comunità cristiana che così si sente parte della Chiesa universale. E per
noi questo è di vitale importanza”. (R.P.)