2011-03-08 14:38:35

Turchia: tempo di Quaresima nel ricordo di mons. Padovese


Catechesi, ritiri per presbiteri e solidarietà. Sarà improntata su queste tre direttrici la prossima Quaresima nella comunità di Antiochia, guidata dal parroco padre Domenico Bertogli. “Vogliamo vivere questo tempo di preparazione alla Pasqua come un momento di annuncio e di perdono in comunione con i nostri fratelli ortodossi” dichiara all'agenzia Sir anticipando anche altri appuntamenti come quello con i padri Cappuccini di Cappadocia in aprile. “Attendiamo a breve la visita di mons. Ruggero Franceschini, presidente dei vescovi di Turchia e attuale amministratore del vicariato apostolico di Anatolia al posto del compianto mons. Luigi Padovese. Una presenza importante che intende anche rafforzare i nostri fedeli che attendono l’arrivo di un nuovo pastore dopo l’omicidio di mons. Padovese avvenuto il 3 giugno dello scorso anno”. Non mancheranno momenti di solidarietà grazie alla Caritas locale che, spiega il parroco, ha inviato una lettera ai fedeli per invitarli “alla condivisione materiale con chi è nel bisogno”. Una intenzione particolare di preghiera sarà per la chiesa di Iskenderun, guidata attualmente da una piccola comunità di frati minori conventuali, “rimasta profondamente colpita dalla morte di mons. Padovese. In questo senso l’arrivo di un nuovo vescovo è, a mio avviso, urgente, ma occorre attendere ancora qualche mese, forse un paio. Dovremo attendere, purtroppo, molto di più per avere la celebrazione del processo che faccia giustizia della morte di mons. Padovese”. “Per ricordarlo al meglio – aggiunge padre Bertogli - proseguiamo la nostra missione di annuncio. Dopo tante nostre richieste da giovedì scorso come leader della comunità cattolica, ortodossa ed ebraica non abbiamo più la scorta. Non è necessario e non ci sentivamo liberi, abbiamo dei telefoni cui chiamare per segnalare eventuali problemi, paure o necessità”. Annuncio che riprenderà vigore, secondo le parole del religioso, anche grazie “al ritorno dei pellegrini a Tarso ed Antiochia. Stiamo accogliendo, sin dalla fine di febbraio, diversi gruppi da Portogallo, Italia, Francia, Germania. E’ un frutto dell’Anno paolino, i pellegrini rafforzano la piccola comunità cristiana che così si sente parte della Chiesa universale. E per noi questo è di vitale importanza”. (R.P.)







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