2011-03-08 14:41:15

Terra Santa: dati Unicef 2010 sui bambini vittime del conflitto


Pubblicato il rapporto annuale sui minori che nel 2010 sono state vittime del conflitto armato in Terra Santa. Secondo l'Unicef – riferisce l’Osservatore Romano - sono 11 i bambini palestinesi che hanno perso la vita a causa delle armi da guerra, mentre 360 sono rimasti feriti in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Sono invece 2 i bambini israeliani rimasti feriti: il primo durante una sassaiola contro un auto di coloni israeliani nei Territori palestinesi, il secondo in seguito all’esplosione di un razzo caduto sulla città costiera di Ashkelon. Erano alla ricerca di pezzi di metallo da riciclare e rivendere, i cinque degli 11 ragazzi palestinesi caduti sotto i colpi israeliani per essere entrati nella zona cuscinetto imposta dalle forze di difesa per delimitare la Striscia di Gaza. La zona di rispetto, che di fatto dovrebbe estendersi per 300 metri, raggiunge un chilometro e in alcuni tratti anche due. Chi entra in questa fascia di terra può diventare bersaglio dei militari. Altri 2 sono stati uccisi mentre si avvicinavano al confine con in mano un fucile; 3 sono stati stroncati da un colpo di mortaio; due, sempre a Gaza, sono rimasti vittime di un ordigno. I 4 ragazzi morti in Cisgiordania hanno perso la vita in incidenti con i coloni, per colpi sparati dalle forze di sicurezza o dai coloni stessi. I 360 minori feriti sono stati colpiti dalle forze di sicurezza israeliane o da coloni; tra questi 18 bambine e 58 di età inferiore ai 12 anni. Il 17% degli incidenti ha avuto luogo nella Striscia di Gaza, l’83% in Cisgiordania, il 38% a Gerusalemme Est. Secondo il rapporto Unicef, 26 ragazzi in età tra i 13 e i 17 anni sono finiti sotto il fuoco israeliano mentre si trovavano a 800 metri dal confine. Le norme internazionali di guerra vietano di prendere di mira i civili, ma da decenni sono largamente disattese in quasi tutti i conflitti. 11 minorenni hanno riportato danni fisici provocati da ordigni inesplosi, altri 5 si sono feriti mentre maneggiavano armi o esplosivi. Nel 2010, sono 3 i casi documentati di minori utilizzati (in Cisgiordania) come scudi umani dai militari con la stella di Davide. Una sedicenne e un tredicenne sono stati impiegati così nel corso di perquisizioni di abitazioni. Un quattordicenne, a Hebron, è stato costretto a precedere i soldati mentre questi venivano bersagliati con pietre da manifestanti palestinesi. Nel 2009 gli episodi analoghi documentati erano stati 7, occorsi durante l’Operazione Piombo Fuso. Cinque anni prima di casi censiti e provati se ne contavano 16. Al dicembre 2010 erano 213 i palestinesi, tra i 12 e i 17 anni d’età, detenuti dai militari israeliani. Il rapporto Unicef censisce poi 90 casi di maltrattamenti e torture, a fronte di un caso documentato imputabile alle forze di sicurezza palestinesi. Si tratta di ragazzi rimasti a lungo ammanettati o costretti in posture disagevoli, oppure richiusi in isolamento. In tre casi, i minori hanno denunciato di aver subito scariche elettriche sul corpo durante gli interrogatori. Tra le vittime dei maltrattamenti 24 avevano meno di 15 anni (due erano sotto i 10 e uno sotto i 7). È documentato l’abuso sessuale da parte delle forze di sicurezza israeliane su 14 minori (tutti maschi tranne una). Si tratta per lo più di minacce inerenti alla sfera sessuale, tranne un caso. (M.I.)







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