2011-03-08 15:04:58

Pakistan, nuovo attentato nel Punjab provoca almeno 22 morti


Almeno 22 persone sono morte a causa di un’esplosione che ha distrutto una stazione di rifornimento di gas a Faisalabad, nella provincia orientale del Punjab. Ad innescare la deflagrazione è stata un’auto-bomba, lasciata in sosta dagli attentatori nella stazione di servizio, non distante da diversi edifici governativi. L’attentato non è stato rivendicato ma si sospetta sia stato compiuto da un gruppo radicale locale legato ad Al-Qaeda. La matrice estremista islamica è legata anche all’imboscata compiuta lo scorso 2 marzo da uomini armati ad Islamabad e costata la vita al ministro pakistano per le minoranze religiose, il cattolico Shahbaz Bhatti. Nella regione del Punjab, teatro dell’odierno attentato, sono attivi diversi gruppi fondamentalisti. Lo scorso 4 gennaio è stato ucciso il governatore di questa provincia, Salman Taseer, che chiedeva l’abolizione della legge sulla blasfemia.

Confine tra Afghanistan e Pakistan, raid contro una base di talebani
Nuova operazione contro ribelli talebani. Un missile americano ha colpito un covo di talebani in un'area del Pakistan al confine con l'Afghanistan. Secondo fonti locali, sono morti almeno 5 miliziani islamici.

A luglio, prime fasi del ritiro americano dall’Afghanistan
La situazione sul terreno dovrebbe consentire alle truppe statunitensi di iniziare, come previsto, il ritiro dall’Afghanistan a partire dal prossimo mese di luglio. E’ quanto ha dichiarato a Kabul il segretario americano alla Difesa, Robert Gates. Durante la conferenza stampa, alla quale era presente il presidente afghano Hamid Karzai, Gates ha anche definito un “incidente di percorso” il raid aereo compiuto dalla Nato la scorsa settimana nel Paese asiatico. Durante l’operazione, sono stati uccisi per errore nove bambini afghani.

Tunisia, terzo governo dalla caduta di Ben Ali
In Tunisia un nuovo governo, il terzo dalla caduta di Ben Ali, ha giurato nelle mani del presidente ad interim Fouad Mebazaa. Ne fanno parte 5 nuovi ministri e altri 16 già presenti in quello precedente. All’’84enne premier Beji Caid Sebsi restano la titolarità dei dicasteri di Difesa, Interni, Esteri e Giustizia. Il primo atto del neonato esecutivo è stato lo scioglimento dell’apparato di polizia politica. Il governo dovrebbe traghettare il Paese alle elezioni dell’Assemblea costituente, già fissate per il prossimo 24 luglio.

Algeria, manifestazione di protesta delle guardie comunali
Hanno sfidato il divieto di manifestare ad Algeri e sono scese in piazza per chiedere un aumento dello stipendio ed una riduzione delle ore di lavoro. Migliaia di guardie comunali si sono date appuntamento nella piazza dei Martiri della capitale algerina in segno di protesta. Nel corso della manifestazione le guardie – in gran parte in divisa – hanno anche raggiunto la sede del Parlamento. Hanno promesso di manifestare fino a quando le loro richieste non saranno accolte.

Farc, sequestrate 23 persone in Colombia
Almeno 23 dipendenti della compagnia petrolifera canadese ‘Talisman Energy’ sono stati sequestrati dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) in una zona di frontiera con il Venezuela. Secondo il portavoce della compagnia, Tomas Rueda, il sequestro dei 23 dipendenti, tutti di nazionalità colombiana, è avvenuto vicino a Cumaribo. Nella zona sono in corso operazioni di ricerca da parte dei militari per liberare gli ostaggi.

Colloqui tra Serbia e Kosovo
Al via oggi a Bruxelles i primi colloqui diretti tra Serbia e Kosovo da quando Pristina ha proclamato l'indipendenza, il 17 febbraio 2008. L'incontro, presieduto dall'Unione Europea, giunge quando a Belgrado il premier serbo Mirko Cvetkovic ha presentato al parlamento un nuovo governo. E’ incentrato su questioni pratiche riguardanti energia, trasporti, giustizia, forze di sicurezza, licenze commerciali. Sui colloqui però pesano le tensioni riguardanti lo status del Kosovo. Giada Aquilino ne ha parlato con Mauro Ungaro, direttore del settimanale dell’arcidiocesi di Gorizia "Voce Isontina" ed esperto di questioni balcaniche:RealAudioMP3

R. – Credo, che prima di tutto, vada salutata con particolare interesse la ripresa dei negoziati tra Pristina e Belgrado. Già il fatto che i due Paesi si ritrovino attorno allo stesso tavolo dopo oltre tre anni di gelo e di silenzio è veramente importante. Nell’agenda dei lavori paiono esserci solo delle questioni tecniche, però è anche vero che Pristina ha indicato come proprio capo delegazione il vice premier Edita Tahiri e anche da parte serba la delegazione è di alto livello. Quindi questioni tecniche, anche se avranno senz’altro carattere politico. Certamente rimangono dei punti in sospeso su quella che può essere tutta la questione del Kosovo.

D. – Proprio lo status del Kosovo si può definire una questione ancora aperta o, dopo il pronunciamento della Corte internazionale di giustizia e la presa d’atto da parte dell’Onu, non è più in discussione?

R. – Personalmente ritengo che non sia più in discussione: l’indipendenza del Kosovo di fatto rimarrà tale. Certamente, le due parti in questo momento stanno cercando di portare a casa, entrambe, il maggior risultato possibile. Da una parte c’è Belgrado, che sta continuando a fare dei passi avanti nel cammino di adesione all’Unione Europea e, dall’altra parte, c’è Pristina, che si trova in una situazione economica difficilissima con la disoccupazione ormai al 48 per cento, con il 45 per cento delle famiglie - secondo gli ultimi dati - che vive sotto la soglia di povertà e, soprattutto, con un governo che sta cercando di riacquistare un volto internazionale, dopo gli scandali che hanno interessato il premier Hashim Thaci nei mesi scorsi.

D. – Alcuni osservatori dicono che, anche se non è mai stato esplicitato, la Serbia si trova di fronte ad uno scambio di fatto tra un riconoscimento del Kosovo e l’ingresso nell’Unione Europea...

R. – E’ indubbio e anche significativo che il vice premier kosovaro Tahiri giunga a Bruxelles direttamente da Washington, dove si è recato in queste ore per incontrare l’amministrazione Obama. Le pressioni internazionali su entrambe le parti per giungere ad un accordo sono fortissime. Anche alla Serbia in questo momento la cosa che interessa di più è proprio l’adesione all’Unione Europea e l’accordo con Pristina è un passo necessario ed inevitabile se si vuole giungere a questa adesione.

D. – Il futuro politico del Kosovo, invece, attraverso quale strada passa?

R. – Indubbiamente l’intera area balcanica sta riacquistando un’importanza fondamentale. Il 2011 avrebbe dovuto essere l’anno fondamentale per la Macedonia, per il Montenegro, per la Serbia e per l’Albania nel cammino di adesione all’Unione Europea. Ci sono stati però dei problemi. Per la Croazia, l’adesione probabilmente slitterà dal 2012 al 2013. Indubbiamente, però, il futuro dell’Europa passa attraverso l’ingresso dei Paesi dei Balcani nell’Unione Europea. (ap)

Attentato di Stoccolma, fermato un complice del kamikaze
In Scozia è stato arrestato un uomo di 30 anni sospettato di avere legami con gli organizzatori dell’attentato compiuto lo scorso mese di dicembre a Stoccolma. L’attacco suicida, che non ha causato morti oltre al kamikaze, era stato rivendicato da gruppi islamici. Il kamikaze era un cittadino svedese nato in Iraq.

Rinviato il processo all’ex presidente francese Chirac
Il processo per corruzione contro l'ex presidente francese Jacques Chirac è stato rinviato al giugno 2011. E’ quanto ha riferito oggi il tribunale di Parigi, che ha accettato la questione di incostituzionalità sollevata dai legali, che chiedono la prescrizione dei reati. L’ex capo dell’Eliseo, oggi 78.enne, è imputato per appropriazione indebita di fondi pubblici. L’inchiesta si riferisce agli anni in cui Chirac era sindaco di Parigi. Rischia fino a 10 anni di reclusione.

Costa D’Avorio, nazionalizzata la produzione di cacao e caffè
Laurent Gbagbo, presidente uscente della Costa d’Avorio che si rifiuta di lasciare il potere, ha dichiarato che “l’acquisto di caffè e cacao dai produttori viene ora condotto esclusivamente dallo Stato”. Alassane Ouattara, presidente eletto a novembre e riconosciuto dalla comunità internazionale, ha più volte chiesto ai produttori di cacao di bloccare le esportazioni in modo da tagliare risorse finanziarie a Gbagbo. La Costa d’Avorio è il primo produttore al mondo di cacao.

Il presidente italiano Napolitano sulla Giornata internazionale della donna
Sono ancora “troppe le diversità di genere nella rappresentanza politica, nei media e nelle conduzioni di imprese troppe le strozzature all’accesso del mondo del lavoro”. E’ quanto sottolinea il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in occasione dell’odierna Giornata internazionale dedicata alla donna. Il capo dello Stato condanna in particolare “un’immagine consumistica che riduce la donna da soggetto a oggetto, propiziando comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto”. Il presidente Napolitano sollecita anche il contributo fondamentale delle donne, anche immigrate, ad una “necessaria opera di rinnovamento morale”.

‘Ndrangheta, 41 arresti in Calabria e all’estero
Proseguono le operazioni delle forze dell’ordine contro cosche della ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria e ramificazioni nel nord Italia e all’estero. Almeno 41 persone, appartenenti all’organizzazione mafiosa, sono state arrestate dai carabinieri del Ros e dalla squadra mobile in Calabria, Australia, Germania e Canada. Le persone fermate sono accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso.

Un maori nominato governatore della Nuova Zelanda
Jerry Mateparae, 56 anni, è stato nominato governatore generale della Nuova Zelanda. E’ il secondo maori, nella storia del Paese, ad assumere questa prestigiosa carica. Ex capo di Stato maggiore delle forze armate neozelandesi, resterà in carica per 5 anni. Come altre ex colonie britanniche la Nuova Zelanda, pur essendo un Paese indipendente, riconosce la regina Elisabetta come suo capo di Stato. Il governatore generale è tradizionalmente nominato dalla regina su indicazione del governo locale. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 67







All the contents on this site are copyrighted ©.